Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
“Il grande silenzio” è un capolavoro del filone spaghetti western. Diretto da Sergio Corbucci, lo stesso di quell’altro magnifico affresco che fu “Django”, “Il grande silenzio” non parla di praterie desolate o di cittadine fantasma; il silenzio del titolo si riferisce al personaggio protagonista, interpretato da Jean Louis Trintignan, che dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, la sua grande duttilità. Il suo fare schivo e giusto si contrappone alla mercenaria insensibilità di Tigrero (Klaus Kinski), antagonista agli antipodi col personaggio triste e silente di Trintignan. È la storia dei pollici saltati, della prontezza nell’estrarre il ferro (la filosofia di Silenzio è sparare per primo estraendo la pistola per ultimo, in modo da non andare contro la legge...), delle distese perennemente innevate. Sulle note (meno peculiari che altrove) di Ennio Morricone, un western crepuscolare, senza fronzoli, anticonformista. Soprattutto nel finale, che ha fatto epoca. L’happy end non è di casa a Snow hill.
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