Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Grandioso western che non ha nulla da invidiare ai classici del genere. L'ambientazione è assolutamente originale, immersi nel candore invernale i personaggi assumono un aspetto nuovo e inatteso, senza rinunciare alle loro prerogative più classiche. E' un west che sta cambiando, che vuol mettere di lato la violenza ma in cui la stessa è ancora radicata profondamente. Corbucci offre uno sguardo nuovo allo spettatore e lo fa sotto tantissimi aspetti. I cacciatori di taglie che da sempre hanno aiutato la giustizia appaiono come criminali innestati in un sistema malato in cui basta poco a "mettere una taglia" per avviare un giro di soldi che arricchisce banchieri e bounty killer alle spalle di poveri disgraziati colpevoli di piccoli crimini per sopravvivere. Tigrero rappresenta la punta del coltello, Pollycut ne è il manico e dall'altro lato c'è solo la carne delle vittime e Silenzio. Buoni e cattivi sono ben distinti ma questo non è sintomo di povertà psicologica perché Kinski da vita ad un personaggio molto incisivo ed espressivo e Trintignant ci mette del suo solo un'espressione immota ma molto intensa e qualche flashback che conferisce carica al suo personaggio dai tratti molto familiari ma con una peculiarità unica, quella di non essere colpevole di nulla poiché spara sempre per difesa anche quando il suo obiettivo è l'esatto opposto. La storia d'amore con Pauline rappresenta un altro elemento di distacco dagli standard di genere ma su tutto è il finale a lasciare lo spettatore sconvolto. Abituati ai soliti western, aspettiamo tutti che lo sceriffo riemerga dall'ombra per dare un aiuto all'eroe silenzioso ma ciò che accadrà sarà inaspettato e amaro. Corbucci realizza un capolavoro pieno di personaggi psicologicamente ben caratterizzati (su tutti lo sceriffo che esordisce da imbranato per imporre la sua presenza col passare dei minuti), con una buona fotografia, una sceneggiatura originale, grandi interpreti ed una trama che nel finale rivela tutta la sua forza innovativa. Voto: 8,5/9.
Morricone ha dedicato ad altri i suoi lavori migliori. Peccato perché con la colonna sonora giusta questo film poteva imporsi meglio.
Bravissimo.
Molto espressivo e sicuramente adatto al ruolo.
Indubbiamente il migliore sul set. Velenoso e micidiale, la stessa voce mette inquietudine.
Wolf o Wolff? Da vita ad uno dei personaggi più riusciti, dall'aria incerta e stupidamente spavalda si impone poco alla volta mostrando grande forza caratteriale, un'ottima dimestichezza con le armi e intelligenza strategica da vendere (l'idea di dar da mangiare ai banditi è spiazzante). Molto bravo.
Esordisce qui e si farà notare. Una venere nera, bellissima e dalla forte carica umana e sensuale.
Ruolo tutto sommato marginale.
Bravo.
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