Regia di Dominik Moll vedi scheda film
Come tentare - invano - di mettere in scena una trama hitchcockiana, ibridata con elementi di horror giapponese contemporaneo, secondo l'estetica di Haneke. Avere le idee confuse passi, ma avere le idee confuse come il sedicente regista Moll è veramente un'esagerazione. Per usare un'aggettivazione molto in voga su questi schermi, la trama è di un assurdo abbacinante: non si può pretendere che il pubblico sia tutto composto di creduloni di bocca buona, neanche da parte di un regista francese. La scena più appassionante è, nel finale, quella di un ragazzino che calcia un pallone contro il muro. Pessimo.
La presenza di un lemming nel tubo di scarico del lavello preannuncia una molto credibile trasmigrazione d'anime tra la moglie del protagonista e la moglie del capufficio.
La decadenza di un attore d'ottima scuola.
La decenza ed il rispetto per una carriera luminosa (con la grave eccezione di "Yuppi du") le dovevano sconsigliare di rendersi complice di una simile assurdità.
Attrice trascurabile.
Per ora è la brutta copia di qualche mediocre originale d'oltre oceano.
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