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Tristano & Isotta

Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Tristano & Isotta

di Lord Holy
8 stelle

Tutti presumiamo di conoscere la leggenda di Tristano e Isotta, senza riflettere sul fatto che il suo svolgimento, in realtà, differisce da autore ad autore. Pertanto non dovrà sconvolgere l'intreccio di questo film, dato che probabilmente si riscontrerà più di una semplice divergenza rispetto alla versione a noi eventualmente nota. L'operazione, infatti, è comunque lecita e legittima.

Quest'opera potrà piacere o meno, ma si pone l'obiettivo di cercare un approccio realistico alla materia, rifiutando di conseguenza tutti quegli elementi prettamente appartenenti al mito, quali draghi, magia e filtri d'amore. Attenzione, però, che l'attendibilità da documentario non è ovviamente da ricercare qui: l'essere verosimili non ne cambia affatto la sostanza di narrazione romanzata. La trama non è invero molto originale e soffre del dover seguire binari prestabiliti (bene o male, siamo già consapevoli di quale sarà il finale prima ancora di aver visto il film, basandoci solo sul suo titolo). Tuttavia ha il pregio di alternare con saggio equilibrio le tematiche sentimentali al ritmo e al coinvolgimento derivante dal dramma storico, così da soddisfare il gusto di palati diversi.

Fra i due protagonisti, Tristano (James Franco) e Isolde (Sophia Myles), non ho esitazioni nel decretare quest'ultima come la più incoraggiante. Hanno entrambi la sfortuna di una scrittura di partenza non eccezionale e un po' ingenua. Ma, mentre il primo si limita alla sua espressione mesta o truce, la seconda riesce a donare quella vivacità e quel carattere in grado di renderla amabile.

Per fortuna vi è anche un personaggio davvero eccellente, Lord Marke di Cornovaglia, affidato a un Rufus Sewell che si dimostra superiore a tutti gli altri comprimari. Prototipo del re arturiano, buono e misericordioso, domina incontrastato grazie al suo carisma, per merito dell'attore in forma smagliante, che ha una marcia in più. A discapito del titolo, per me è lui a reggere e salvare il film.

Altre rilevanti menzioni di merito all'interno del cast non ve ne sono. Re Donnchadh d'Irlanda (David O'Hara) è abbastanza simile a qualunque "cattivo" visto in pellicole analoghe. Si tratta di un ruolo ricorrente. Come quello di Lord Wictred: l'averlo assegnato a Mark Strong, impeccabile come sempre, anticipa già tutto su quale sarà il suo scopo. Citerei pure: Melot (Henry Cavill), il nipote di Lord Marke, sacrificato come tempo su schermo ma non nella caratterizzazione; l'empatica Bragnae (Bronagh Gallagher), l'ancella della principessa; il giovane Tristano (Thomas Sangster) e suo padre Aragon (Richard Dillane).

Dal punto di vista tecnico, molto bella è la fotografia, che valorizza l'incanto dei verdi paesaggi irlandesi e inglesi. Ulteriormente arricchiti da un'indovinata colonna sonora della compositrice britannica Anne Dudley. Apprezzabili sono le ricostruzioni degli interni e degli esterni, decisamente adatti a ricreare l'atmosfera dell'epoca. Coreografiche e credibili le scene di battaglia, mai caotiche o pacchiane. Degni di nota e di menzione sono poi i preziosi costumi curati dal nostro Maurizio Millenotti.

Il mio voto è senz'altro più che discreto. Uno spettacolo gradevole, che almeno non annoia mai. Consigliato soprattutto a chi già avesse apprezzato i precedenti tentativi di Kevin Reynolds, quali Montecristo (The Count of Monte Cristo) (2002), Waterworld (1995) e Robin Hood: principe dei ladri (Robin Hood: Prince of Thieves) (1991), ma anche certi altri più recenti del regista Ridley Scott, come Le Crociate (Kingdom of Heaven) (2005) e Robin Hood (2010), sebbene questi ultimi (tre) siano indubbiamente superiori in qualità.

Sulla trama

La tormentata e struggente storia d'amore tra Tristano, erede del capo delle tribù britanniche, e Isolde, figlia del re d'Irlanda, s'intreccia armonicamente con le battaglie riguardanti l'inevitabile conflitto tra i due opposti schieramenti. Il film riporta in primo piano gli scontri e la cruda violenza rituale, gli intrighi tra inglesi e irlandesi e la lotta per il potere.
I principali clan inglesi pianificano una coalizione per far fronte alle forti pressioni belliche dell'Irlanda, ma le truppe nemiche attaccano di sorpresa compiendo una carneficina. Rimasto orfano, il giovanissimo Tristano verrà cresciuto da Lord Marke, potente signore a capo della lega di tribù britanniche. Anni dopo, il rampante Tristano, ferito in battaglia, arriva sulle coste irlandesi in fin di vita, dove verrà curato in segreto da Isolde, la figlia del re. I due giovani s'innamoreranno e il loro sentimento travolgente finirà per influenzare il corso degli eventi, bellici e non, tra le due potenze in guerra. Un amore tragico e un destino fatale.

Sulla colonna sonora

Soffusa e delicata, la musica composta da Anne Dudley accompagna fedelmente le immagini, con discrezione. Magari non è particolarmente memorabile, sennonché il suo lavoro si dimostra comunque onesto e valido.

Cosa cambierei

Forse soltanto il finale, una conclusione suggestiva ma affrettata.

Su Kevin Reynolds

Pur non essendo il suo miglior film, il suo stile riuscito e consolidato deve molto alla positiva influenza dei fratelli Ridley e Tony Scott, questa volta in veste di produttori.

Su James Franco

Ha il volto giusto per Tristano, figlio di Aragon. Ma la sua recitazione lascia a desiderare.

Su Sophia Myles

La dolcezza di Isolde conquista e convince. Bella e brava, perfettamente calata nel ruolo.

Su Rufus Sewell

Ottimo Lord Marke, che gli consente di dimostrare quanto sia sottovalutato. Competente, qui è il migliore.

Su David O'Hara

Re Donnchadh, il sovrano d'Irlanda. Il classico malvagio della situazione. Buona prova.

Su Henry Cavill

Dignitoso, ma il suo Melot è relegato a personaggio "minore", all'ombra dello zio, Lord Marke.

Su Richard Dillane

Egli è Aragon, il padre di Tristano, nel prologo della storia.

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