Regia di Roger Corman vedi scheda film
Praticamente il primo film di Roger Corman ad essere prodotto da una major vera e propria,"Il massacro del giorno di San Valentino",che riporta la guerra tra cosche nella Chicago impestata dal piombo e dal sangue dei ruggenti anni Venti fino all'esecuzione collettiva,che lasciò sette cadaveri sul suolo di un fondo atto allo smercio di alcoolici,proibiti all'epoca,in una dimensione colorata e accesa,che non dimentica la lezione del B-Movie,di cui Corman è uno dei re.Recitazione spesso sopra le righe,a partire dai due protagonisti Jason Robards,che fa un Al Capone dalla gestualità drammatica (il De Niro di vent'anni dopo ne "Gli intoccabili",è ugualmente gigionesco,ma paradossalmente più contenuto),e George Segal,scagnozzo prepotente e sfacciato,che pagherà la propria violenta strafottenza,una ricostruzione scenica senza sfarzo ma curata,ed il gran talento per il ritmo narrativo di colui che tramutò in classici dello schermo le opere di Edgar Allan Poe,fanno di questo gangster-movie un piccolo archetipo da cui attingere,vedi alcune sequenze de "Il padrino",e soprattutto il film di De Palma,che prese l'idea del celeberrimo omicidio praticato con la mazza da baseball da una scena di questo lungometraggio. Avvincente e netto nel suo essere cinema-cinema senza implicazioni sociologiche,è,come spesso accaduto ai lavori di Corman,stato considerato robetta da molti recensori alla sua uscita,per conoscere una sonora rivalutazione,meritata,negli anni.
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