Regia di John Ford vedi scheda film
Una tribù cheyenne lascia la malsana riserva in cui è stata relegata e cerca di raggiungere il suo territorio d’origine; alla fine il governo trova un accomodamento. L’ultimo western di Ford vorrebbe essere un riconoscimento delle ragioni degli indiani (all’epoca nessuno parlava ancora di “nativi americani”): si possono apprezzare le intenzioni, ma la realizzazione lascia a desiderare. Il film è troppo lungo, procede con andatura sbalestrata, trascura certi spunti che restano appena abbozzati (l’amore di Widmark per la maestrina Carroll Baker); la parte centrale, l’unica in cui compare Stewart, è poi un siparietto comico completamente incongruo rispetto al resto. Anche a livello ideologico l’operazione lascia dubbi: al contrario di quanto afferma la scheda redazionale, per me Ford rimane irrimediabilmente al di qua della terra promessa del western pienamente e sinceramente revisionista, quello di Piccolo grande uomo e Soldato blu; basta vedere come alla fine voglia salvare capra e cavoli. D’altra parte sarebbe ingiusto pretendere di più da un maestro della vecchia scuola, che con L’uomo che uccise Liberty Valance aveva raggiunto il punto massimo a cui poteva arrivare. Un 6 di stima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta