Regia di Lamberto Lambertini vedi scheda film
Napoli, 1815, ultimi mesi del Regno di Giaocchino Murat. Dal trionfo al tragico epilogo di un re che seppe infiammare i partenopei nel sogno, certamente prematuro, di un’Italia unita e indipendente. Un quadro che viene attraversato con l’aiuto di un giovane, Eugenio, tornato nella sua città natale, dopo anni di affettuosa lontananza in Francia. La magmatica contraddittorietà delle atmosfere napoletane farà riaffiorare in lui luci e radici che parevano dimenticate e rimosse. Da qualche stagione si riaffacciano timidamente sullo scenario del cinema italiano caparbiamente pensato ancora per le sale, le pellicole storiche, tra costumi d’epoca e scenografie sbiadite nei ricordi dei bei tempi cinematografici che furono. Lambertini soffre un po’ di inconscia dipendenza televisiva e tuttavia tira dritto per la sua strada, compilando il suo affresco pubblico e privato, politico e intimista con umile onestà. Aiutato dalla vitalità di quel palcoscenico vivente che si chiama Napoli, da attori di garbato professionismo, di traiettorie che allora come oggi puntellavano i punti di contatto e i passaggi delle culture occidentali e orientali e da un viso che evoca Salma Hayek, quello di Sonali Kulkarni, una Graziella d’impatto melodrammatico. Buona la prova di Omar Sharif.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta