Regia di Lamberto Lambertini vedi scheda film
Mi è piaciuto molto. Soprattutto mi ha emozionato. Finalmente un film privo di volgarità e di ovvietà. Un film storico certamente, ma soprattutto un film sui sentimenti, sulla gentilezza. E in un'epoca di materialismo e di "coglioni" non mi pare poco. La frase più bella del film secondo me? Quella in cui il giovane protagonista Eugenio, dice che "a volte per vincere bisogna perdere". Una frase che mi ha spinto a riflettere e che mi è sembrata importante, specie per le nuove generazioni. Come a dire che l'ambizione, il successo ad ogni costo, non sono necessariamente l'unica via da seguire. E mi sembra che se un film riesca ad indurre qualche riflessione in più la cosa non può che essere apprezzabile. Un film difficile certo, ma ottimamente girato. Dialoghi curatissimi, ottimo cast. Belli i costumi e la scenografia. Quasi due ore molto piacevoli.
Una delle cose che ho trovato interessanti è proprio la commistione tra il tema storico (la storia di Gioacchino Murat e il suo sogno, poi fallito, di fare Napoli capitale di un'Italia da unificare) e il tema intimistico. Al centro il percorso esistenziale di Eugenio, un giovane che si trova al bivio della sua vita: decidere fra la guerra e i valori che pian piano scopre in sè stesso: la gentilezza, la poesia, l'amore.
Molto bella, in bilico fra classico e moderno
qualche dialogo è forse un po' troppo colto e qualche lungaggine poteva essere evitata
Molto bravo. Soprattutto nel fare da contrappunto ad Eugenio. Se quest'ultimo è la poesia, Aymon (Maurizio Donadoni) è la razionalità, e la necessità (o invece no?) di fare i conti anche con essa.
Ottimo attore. Soprattuto molto adatto alla parte. Osservando vecchi ritratti di Murat Ratoti ne sembra la copia quasi perfetta.
Molto dolce. Incarna bene la parte della procidana timida e ingenua.
Adatto al personaggio di Eugenio. Forse dal punto di vista recitativo risente un po', data probabilmente anche la sua ancora giovane carriera, della vicinanza con attori piu' navigati di lui, Sharif in primo luogo, ma anche Donadoni.
Che dire? è sempre bravissimo. Un carisma incredibile
Traspare una cura quasi maniacale dei dettagli. Una prova assolutamente lodevole per un regista semi sconosciuto
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