Dopo aver vissuto per lungo tempo in Francia, Eugenio torna a Napoli in convalescenza con una brutta ferita riportata in battaglia. Sono gli ultimi mesi del Regno di Gioacchino Murat. Eugenio riscopre le sue radici...
Note
Lambertini compila il suo affresco pubblico e privato, politico e intimista con umile onestà. Aiutato dalla vitalità di quel palcoscenico vivente che si chiama Napoli, da attori di garbato professionismo, di traiettorie che puntellano i punti di contatto e i passaggi delle culture occidentali e orientali e da un viso che evoca Salma Hayek, quello di Sonali Kulkarni, una Graziella d'impatto melodrammatico. Buona la prova di Omar Sharif.
"Fuoco su di me": come sfuggire alla suggestione di tale titolo? Il mio richiamo personale è evidentemente lynchiano e forse per questo l'attesa è per un lavoro che scavi nei meandri metafisici e psicologico dell'animo umano. La locandina però, altrettanto bella, con quella figura riconoscibile e pur ingannevole nell'ombra di un tramonto rosso, mi rimette… leggi tutto
Mi è piaciuto molto. Soprattutto mi ha emozionato. Finalmente un film privo di volgarità e di ovvietà. Un film storico certamente, ma soprattutto un film sui sentimenti, sulla gentilezza. E in un'epoca di materialismo e di "coglioni" non mi pare poco. La frase più bella del film secondo me? Quella in cui il giovane protagonista Eugenio, dice che "a volte per vincere bisogna perdere". Una… leggi tutto
1815. Su Napoli regna Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte. E’ un re amato dal popolo, un sovrano che sogna di unificare l’Italia e di renderla indipendente. In città ha fatto ritorno, dopo essere stato ferito in battaglia, anche Eugenio, ragazzo sensibile che si rifugia nella poesia e nell’amore verso le donne. La situazione del regno di Napoli, ad un certo punto, si farà… leggi tutto
"Fuoco su di me": come sfuggire alla suggestione di tale titolo? Il mio richiamo personale è evidentemente lynchiano e forse per questo l'attesa è per un lavoro che scavi nei meandri metafisici e psicologico dell'animo umano. La locandina però, altrettanto bella, con quella figura riconoscibile e pur ingannevole nell'ombra di un tramonto rosso, mi rimette…
Napoli, 1815, ultimi mesi del Regno di Giaocchino Murat. Dal trionfo al tragico epilogo di un re che seppe infiammare i partenopei nel sogno, certamente prematuro, di un’Italia unita e indipendente. Un quadro che viene attraversato con l’aiuto di un giovane, Eugenio, tornato nella sua città natale, dopo anni di affettuosa lontananza in Francia. La magmatica contraddittorietà delle…
credo che il merito indiscutibile di questo film sia la sua originalità, finalmente nelle sale la cultura e non solo il commerciale!Il cinema italiano ha bisogno di aria fresca e questo film, nonostante qualche normale difetto, affronta argomenti toccanti, con estrema gentilezza!
Un film da vedere e rivedere. Un film che fa della gentilezza la propria forza e dell'attualità la propria aspirazione. La molteplicità delle fonti e degli stimoli culturali ne fanno una perla rara nel povero e annaspante cinema italiano.
Mi è piaciuto molto. Soprattutto mi ha emozionato. Finalmente un film privo di volgarità e di ovvietà. Un film storico certamente, ma soprattutto un film sui sentimenti, sulla gentilezza. E in un'epoca di materialismo e di "coglioni" non mi pare poco. La frase più bella del film secondo me? Quella in cui il giovane protagonista Eugenio, dice che "a volte per vincere bisogna perdere". Una…
Davvero un bel film, dove si intreccia una bella trama, tensione poetica, musica accattivante, ottime scene e costumi e buoni attori. Non è facile parlare di poesia, gentilezza, amore e pace senza cadere nell'ovvio e nllo scontato. Questo film ci riesce, sfruttando anche l'arma del teatro e dei dialoghi colti. forse un po' lento in qualche parte, ma nel complesso buono. Mi sembra che sia…
1815. Su Napoli regna Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte. E’ un re amato dal popolo, un sovrano che sogna di unificare l’Italia e di renderla indipendente. In città ha fatto ritorno, dopo essere stato ferito in battaglia, anche Eugenio, ragazzo sensibile che si rifugia nella poesia e nell’amore verso le donne. La situazione del regno di Napoli, ad un certo punto, si farà…
No, proprio non ci siamo, se questo è il cinema italiano e poi di Stato...!! NO ASSOLUTAMENTE!. Una bella storia martoriata ed impoverita in una realizzazione che risente di una teatralità asfissiante. Quello che doveva essere un eroismo frustato fatto di ideali, anche frutto di una fantasia speranzosa, sono stati mortificati con una realizzazione anche un po' pretenziosa e pedante. Dopo un…
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