Regia di Philip Gröning vedi scheda film
mi è stato chiesto il perchè abbia voluto vedere questo film... per curiosità. per due ore e mezza ho assistito al svolgersi della vita silenziosa di questi frati, all'interno del convento, nello svolgere i compiti affidati, nel pregare, nel mangiare da soli. le stagioni passano, si semina l'orto, si taglia la legna in pezzi che devono incastrarsi per economizzare sullo spazio, si tagliano i sai, ci si rasa i capelli. veniamo introdotti ai fratelli da primi piani di qualche istante. assistiamo al pranzo domenicale tutti insieme e alle uscite quando finalmente si chiacchiera o ci si diverte a scivolare sulla neve sulle ciaspole o più semplicemente sul culo. ogni qualche scena dal mondo di fuori, come un aereo che silenzioso pure lui passa a migliaia di metri, o gruppi di persone in turismo naturalistico. alla fine un fratello cieco e mezzo sordo, ci dice di quanto è contento della sua cecità e di avvicinarsi alla morte per potere restare per l'eternità con dio. e del resto il viso del fratello più vecchio probabilmente su di un letto impossibilitato a muoversi ce lo mostra in tutta la sua semplicità. ma un dubbio assale chi guarda con sguardo da spettatore di nmational geographic... ma questi esseri umani servono realmente a qualcuno che non egoisticamente a loro stessi come chiunque altro che decide invece più peccaminosamente di vivere oltre quelle mura?... e se dio fosse la volontà di isolarsi dal mondo per i motivi più disparati e la convinzione che quella vita svuotata del "superfluo" sia la metà, il mezzo e il premio?...
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