Regia di Ivan Polidoro vedi scheda film
In un paesino sul Golfo di Napoli varia umanità sbarca la giornata. Peppe è un disoccupato di 35 anni che, occasionalmente, guida carri funebri. Rosario è custode del cimitero, la moglie Patrizia insegna italiano alla scuola media e Carlo è un professore di matematica di cui Patrizia s’invaghisce senza capire che è gay. Tra noia e folklore, una parte di questi decide di organizzare una rapina. Mentre uno dei boss locali si finge morto, un altro gli corre appresso perché gabbato e la polizia prende il sole ai posti di blocco. La commedia è francamente priva di verve e lo spreco è tutto nel reparto attoriale: i poveri Gianni Ferreri, Mimmo Esposito, Armando Pugliese, Gianfelice Imparato, Roberto De Francesco e Lorenza Indovina tentano di credere alle battute, alla storia e al copione, ma non possono nulla di fronte al vuoto pneumatico di un film che non emoziona, non inventa, non si posiziona da nessuna parte. Ancora una volta c’è da domandarsi come si possa finanziare una siffatta pellicola, che davvero farebbe brutta figura anche in una terza serata televisiva. Per capirne il “malinteso”, basterebbe andare a vedere Mater Natura, che di questo tedioso Basta un niente è il solare specchio speculare. Dispiace vedere coinvolti commedianti di razza e soprattutto Lorenza Indovina, un’attrice che meriterebbe più attenzioni, ruoli degni, e direzioni all’altezza.
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