Regia di Spike Lee vedi scheda film
In definitiva un buon thriller: nulla di eccezionale, ma solido e abbastanza originale! La trama è interessante e la visione è assolutamente godibile per tutti
« Il mio nome è Dalton Russell. Fate attenzione a quello che dico perché scelgo le mie parole con cura e non mi ripeto mai.»
(Dalton Russell / Clive Owen)
Il film si apre con queste parole.
Dalton Russell parla direttamente a noi, agli spettatori.
E già da qui si capisce che il film che ci si appresta a vedere è creativo. Nuovo, in qualche modo. Non nuovissimo, magari – il tema delle rapine in banca è da sempre oggetto di interesse "cinematografico". Tenta, semmai, di innovare, si può dire. E lo fa con un certo stile, si deve ammettere.
Costruendo quello che è, in fin dei conti, un buon thriller.
Niente di epocale, intendiamoci. Ma nella povertà di idee del cinema d'oggi che sforna prodotti nuovi al contagocce, e semmai ricicla quel che si è già visto, anche il solo tentativo è da apprezzare.
E noi abbiamo molto più di un tentativo: Inside Man dà sfogo alla sinergia presente tra il regista Spike Lee e l'attore protagonista, il grande Denzel Washington.
Si ha proprio l'impressione, infatti, che il film si basi anche sul rapporto che c'è tra loro due. È difficile da spiegare, ma chi vedrà il film se ne renderà conto: le inquadrature, i movimenti...
La trama è nota: un gruppo di rapinatori tenta un colpo in una banca, tenendo in ostaggio tutti quelli presenti nell'edificio. La polizia tenta ovviamente di fermarli. Ma dietro alla rapina ci sarà solo una volontà di arricchirsi o qualche altro motivo...?
Nelle due ore abbondanti del film – quasi centotrenta minuti – si alternano momenti di azione e sequenze piuttosto noiose. In questo senso, c'era molto margine di miglioramento, ma comunque, tenendo conto delle porcherie che si vedono in giro, va benone così. Da tenere presente però che, come ritmo, non regge assolutamente il confronto con i grandi thriller.
Un punto a favore del film è sicuramente l'interpretazione degli attori: tutti molto bravi, con Clive Owen e Denzel Washington che si contendono il titolo di miglior attore del film sul filo di lana. Propenderei comunque per Washington, se dovessi scegliere...
Positivo anche il giudizio sulla trama: si nota una certa originalità, come già detto, marcata anche sul finale, oltre che una buona solidità di sceneggiatura e dialoghi.
Buona prova per il regista Spike Lee, che prova inquadrature particolari, una sperimentazione apprezzabile.
Un bel thriller, consigliato per tutti, con una trama "intelligente", che in qualche sequenza vi saprà stupire; in altre, invece, avrete l'impressione di aver già visto tutto. Non lascia il segno, forse, ma vi saprà far trascorrere due ore godibili, questo è certo!
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