Regia di Spike Lee vedi scheda film
«Il mio nome è Dalton Russell. Fate attenzione a quello che dico, perché scelgo le parole con cura e non mi ripeto mai».
Si entra subito nel vivo e gli spettatori, con abile artificio, son tosto catturati. Manco il tempo di essere introdotti e già gran parte del principio delle 5 W è rivelata. Il chi/cosa è noto, al pari del quando e del dove. A mancare sono soltanto il come e il perché, i quali sono giustamente esposti per gradi, durante e mediante la fruizione del film, con qualche prolessi (flash-forward) a insaporire il tutto. In sé sarebbe un thriller alquanto convenzionale, nulla di eccezionale. Eppure vi è un qualcosa di prezioso nella sapiente costruzione, in grado di conferire quel tocco speciale che consente di restare impresso e incontrare il favore di molti.
Il gioco non è impeccabile, però funziona il giusto. Una volta accettate le sue regole, magari non sempre coerenti con il mondo reale, ci si gode comunque con soddisfazione lo spettacolo. La tensione e il ritmo sono alle stelle e non ho mai avvertito un calo nel mio coinvolgimento. I dialoghi avvincono, ben si destreggiano fra le battute simpatiche e i temi etico-morali tanto cari al regista. I personaggi sono funzionali, ma ottengono un'efficacia ancora maggiore grazie al cast. Denzel Washington (Keith Frazier) e Clive Owen (Dalton Russell) si contendono la scena in ruoli per loro ormai navigati. La quota rosa vede una magnifica Jodie Foster (Madeleine White). È davvero un piacere ritrovarla, benché non sia protagonista. Minori ma degni di nota, segnalerei inoltre la presenza di Christopher Plummer (Arthur Case) e Willem Dafoe (Capitano John Darius). Bella è la colonna sonora.
Voto: 4,5/5. L'opera ha soddisfatto le mie aspettative e mi sento di consigliarla agli amanti del genere.
Un gruppo di rapinatori, mascherati da imbianchini, assalta la Manhattan Trust Bank, prendendo in ostaggio impiegati e clienti. Il detective Keith Frazier viene incaricato di gestire il negoziato con il capo della banda, Dalton Russell. Il suo infallibile piano criminale prevede che i rapinatori si confondano con gli ostaggi, rendendo impossibile l'identificazione. Ma dietro la rapina si nasconde qualcosa che coinvolge il presidente del consiglio di amministrazione della banca.
Terence Blanchard conferma il sodalizio con il regista e compone una musica calzante, mai invadente perché adeguata. I titoli di testa vantano invece la canzone Chaiyya Chaiyya di A.R. Rahman, posta pure in coda.
Proprio niente.
Sa rendersi accattivante al grande pubblico, senza però rinunciare al modus operandi che lo contraddistingue.
Compie semplicemente il suo lavoro come detective Keith Frazier.
Ha il carisma necessario per Dalton Russell, anche a volto e occhi celati.
Rilassata e disinvolta nelle vesti di Madeleine White. Per lei non ci sono difficoltà.
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