Regia di Spike Lee vedi scheda film
I banditi agiscono con impressionante meticolosità: assumono il controllo della banca, dividono gli ostaggi fra dipendenti e clienti, poi fra uomini e donne, sequestrano i cellulari (smascherando i furbi), fanno spogliare tutti, li rivestono di tute uguali a quelle che indossano loro e li rinchiudono in varie stanze. Però qualcosa non quadra: all’esterno cominciano le grandi manovre (ufficiose) per nascondere qualcosa di losco, nei flashforward (virati in verde) i poliziotti interrogano gli ostaggi come fossero sospetti, presto si intuisce che i veri delinquenti si trovano al di fuori della banca. Spike Lee reinventa il genere “rapina con ostaggi” alla Quel pomeriggio di un giorno da cani, disseminando un senso di inquietudine e inserendo in sottotraccia, come in La 25° ora, un discorso morale. Gran bel film, che si segue con piacere e che si fa perdonare qualche inverosimiglianza (possibile che in una settimana nessuno si accorga che il magazzino si è rimpicciolito? e che il capobanda lasci volutamente nella cassetta l’anello più prezioso? e che Jodie Foster debba esporsi in prima persona?).
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