Regia di Jack Lee vedi scheda film
Bel western ambientato e girato realmente in Australia. Grandi scenari, distinguibili da quelli americani (o spagnoli e ciociari degli spaghetti western) per la diversità di vegetazione e di fauna - vedansi i canguri - oltreché per la presenza dell'oceano e di una viaggio per mare da Adelaide a Melbourne che si rivelerà lo snodo fondamentale dell'intera vicenda, condizionandola sino al finale.
La facenda è seria, le concessioni all'ironia sparse col contagocce, le tematiche spaziano dalla voglia di libertà, vista come inarrivabile e inarrivata, nei fatti, ambizione, all'impossibilità di liberarsi di una cattiva azione, nello specifico il furto della sterminata mandria di bestiame, che condurrà sino alla rovina i protagonisti, ormai votati a una vita del tutto onesta come commericnati di oro. Sono belle, poi, le due storie d'amore, tormentate al punto giusto e non troppo stereotipate o modellate su archetipi ben noti, tant'è che per uno dei fratelli che resta ucciso, l'altro dovrà comunque scontare anni di carcere e abbandonare al proprio destino moglie e figlio appena nato, per un finale tutt'altro che lieto.
Poi, occorre riconoscere come il campo d'azione di questo genere, e siamo nel 1957, fosse già piuttosto limitato, per cui non potevano stagnare troppe aspettative per quanto riguarda l'originalità, ma gli sforzi della produzione britannica, altra cosa insolita, sono stati alquanto efficienti. Non annoia, sebbene, qua e là, risulti essere un tantino lento. Ma il deserto australiano ammantato e abitato da pistoleri e guardie di Sua Maestà val bene una visione.
Voto: 7
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