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Il fantasma dell'Opera

Regia di Rupert Julian vedi scheda film

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La recensione su Il fantasma dell'Opera

di GIANNISV66
10 stelle

Gaston Leroux (1868 – 1927), giornalista e scrittore francese, si ritagliò un posto nella storia della letteratura poliziesca per aver pubblicato nel 1907 Il Mistero della Camera Gialla (Le Mystère de la chambre jaune ) considerato uno dei migliori romanzi imperniati sul cosiddetto enigma della camera chiusa, ovvero delitti apparentemente inspiegabili avvenuti in stanze chiuse dall'interno.

Leroux, personaggio dalla vita movimentata e dai molteplici interessi, nella sua carriera di autore toccò anche la letteratura del terrore, nella quale raggiunse i risultati più notevoli con L'Automa Insanguinato (La poupée sanglante) e soprattutto con Il Fantasma dell'Opera (Le fantôme de l'Opéra), che ispirò una serie di pellicole, tra le quali di gran lunga la migliore (nonché la prima) è questa diretta da Rupert Julian nel 1925.

La storia, ormai nota, è quella della bella Christine, cantante di talento, che riesce ad emergere grazie alla protezione di un oscuro personaggio, un musicista dal volto sfigurato che vive nascosto nei sotterranei del Teatro dell'Opera di Parigi.
Della bella Christine si innamora però il nobile Raoul de Chagny, sentimento ricambiato dalla fanciulla, cosa che scatena le ire del tenebroso fantasma (in carne ed ossa).

Rispetto al romanzo da cui è tratto, il film si concentra sugli aspetti più oscuri e gotici, lasciando la figura del fantasma in un alone di mistero.
Di lui, di ciò che lo ha portato a quell'aspetto fisico orrendo e a quella condizione di disperata reclusione nulla viene spiegato (se non qualche accenno), al contrario dell'opera di Leroux che ne fornisce una storia abbastanza dettagliata.

Questa scelta, ben lungi dall'inficiare sul risultato finale, si rivela invece uno degli aspetti vincenti di questa pellicola, il “fantasma” ancorché un uomo reale assume però grazie al mistero che lo circonda un alone soprannaturale diventando una creatura diabolica e spaventosa.

Film dalla difficile realizzazione, viene ufficialmente accredito a Rupert Julian ma in realtà venne anche girato in parte da Edward Sedgwick e in parte dall'attore protagonista, Lon Chaney, a causa dei contrasti tra quest'ultimo e Julian.

Film oscuro, angosciante, Il Fantasma dell'Opera riesce a immergere lo spettatore in una atmosfera di cupo terrore fatta di cunicoli misteriosi, passaggi segreti, tenebrosi nascondigli e soprattutto della minacciosa presenza del Fantasma.

Il mondo del Teatro dell'Opera, sfondo di tutta la vicenda , è un mondo di chiaroscuri, riflesso del contrasto di luci ed ombre che avvolgono le due principali figure della storia: Erik, il fantasma dall'aspetto repellente ma dal cuore innamorato, Christine, bella come un angelo ma ambigua nel suo accettare la protezione di un così oscuro personaggio.

Siamo di fronte a un autentico capolavoro della cinematografia gotica, modello insuperato per molte delle pellicole successive.

Il merito di un risultato così straordinario va in larga misura ascritto all'attore protagonista della storia, il sopra citato Lon Chaney, la cui impersonificazione del Fantasma è autenticamente spaventosa, la creazione di uno dei personaggi più inquietanti della storia della cinematografia horror.

La scena in cui la povera Christine, rapita dal fantasma, decide di vederne le reali fattezze e gli strappa la maschera mantiene ancora oggi una carica di inquietante turbamento inscalfibile dal tempo.

Decisamente più di maniera le interpretazioni di Mary Philbin (diva del cinema muto, nei panni di Christine) e di Norman Kerry (Raoul de Chagny), in linea con lo stile recitativo dell'epoca.

Visione imprescindibile per tutti coloro che dichiarano di amare l'horror, e comunque un capolavoro cinematografico che travalica i generi.

Sulla trama

"Sono umano come tutti gli altri. Non mi farò defraudare della mia felicità."

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