Regia di Alfred L. Werker, Anthony Mann vedi scheda film
Interessante e originale film, quasi dimenticato per l'assenza di nomi noti (sia davanti che dietro la cinepresa), ma che decisamente merita di essere considerato. Comunque è sicuramente un poliziesco, non un noir, e tutto al maschile. Racconta di una caccia al criminale veramente accaduta e, se all'inizio prevale il tono di cronaca o resoconto dei fatti, il film scivola poi nel cinema vero e proprio, con personaggi e situazioni. La tensione cresce lentamente fino al finale, che si svolge negli claustrofobici scoli sotterranei di Los Angeles, curiosa megalopoli che sorge in un quasi deserto ma che talora viene colpita da nubifragi. Interessante il ritratto del criminale (il tipo apparentemente del bravo ragazzo) e interessante altresì la descrizione di come questi precipiti dall'ambiente dei furtarelli e della ricettazione all'omicidio multiplo. Del resto il crimine è una discesa scivolosa nella quale è molto difficile arrestarsi. Il protagonista stesso poteva se non altro imporsi una pausa dopo l'omicidio del poliziotto, invece continua inesorabile verso il crimine e la propria rovina. Gli attori sanno il fatto loro, e il regista è uno di quelli che chissà perché non riuscì mai ad imporsi, ma è più bravo di altri famosi, ancor più se pensiamo ai contemporanei. Ah, un'altra cosa. Nel finale mi sono detto: ma come, tutto il film bello coerente, e poi questa sciocca didascalia pronunciata dal narratore nell'ultima scena! Ho ascoltato l'audio originale per controllare: non c'era. La solita mania di aggiungere qualcosa per "migliorare" ciò che è già buono.
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