Regia di Clarence Brown vedi scheda film
La catastrofe, quando compare in un dramma, è sempre risolutrice e consolatoria: sembra assumere il senso di un avvenimento catartico messo in atto dalla giustizia divina per purificare e redimere.
Questo è alla fine anche il senso del terremoto che distrugge Ranchipur.
La città - moderna Sodoma è un coacervo di vizi, insanamente praticati da una ristretta cerchia di "eletti" che controlla la vita mondana della comunità.
Tyrone Power è il medico indiano (dai connotati molto europei visto che in quei tempi non ci si curava molto di "rispettare" la veridicità somatica delle fisionomie) innamorato di Mirna Loy, la bella contesa di turno, che dopo il terremoto si riscatta dalle sue "colpe" prodigandosi in altruistiche opere di soccorso.
Ma dando prova delle sue ritrovate "virtù", finirà per rimanere contagiata dalla peste.
La rappresentazione in immagini del terremoto risulta fra le parti più riuscite della prellicola ed è entrata a buon diritto a far parte delle memorabili sequenze cinematografiche più "veritiere" e disturbanti (l 1939 e gli effetti speciali ancora pionieristici) del filone "catastrofico".
Nonostante le "ingenuità" un pò mielose delle vicende, certamente migliore e più accattivante del sontuoso remake realizzato da Negulesco nel 1956 interpretato da Richiard Burton e Lana Turner.
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