Regia di Albert Lewin vedi scheda film
"According to the legend,the Flying Dutchman was condemned to wander the seas eternally,unless he could find a woman who loved him enough to die for him."
"Secondo la leggenda,l'Olandese Volante fu condannato a vagare per i mari in eterno finchè non avesse trovato una donna che lo avesse amato al punto di morire per lui."
Costa mediterranea della Spagna,1930.
Alcuni pescatori di Porto Esperanza ritrovano in mare i corpi di Hendrik van der Zee (James Mason) e di Pandora Reynolds (Ava Gardner),che stringono tra le mani allacciate un antico volume del Rubaiyat di Omar Khayam.Sulla spiaggia accorrono subito Geoffrey Fielding (Harrold Warrender),archeologo,e la nipote Janet (Sheila Sim),con il loro amico,pilota di automobili,Stephen Cameron (Nigel Patrick),entrambi innamorati della bellissima Pandora.
Geoffrey ricorda i misteriosi avvenimenti accaduti qualche tempo prima....
"Mi imbattei in uno strano manoscritto,scritto in olandese antico del XVII secolo.Si trattava delle confessioni dell'Olandese Volante.Avevo qualche difficoltà nella traduzione.Non era una notte adatta a lavorare,la luna piena si ergeva sul mare,erotica e inquietante,e sentivo il canto della gitana che proveniva dalla taverna delle Due Tartarughe.Sapevo che lì avrei potuto trovare Pandora insieme a Reggie Demarest,che beveva fino allo sfinimento...Per Pandora,diceva la gente e Stephen Cameron,che viveva per due cose:Pandora e la macchina da corsa con la quale sperava di battere il record mondiale di velocità.Io ero schiavo di lei,esattamente come loro."
Pandora,splendida femme fatal,fa strage di cuori tra i suoi amici di Porto Esperanza;Reggie (Marius Goring) si avvelena dopo il suo ripetuto rifiuto di sposarlo,mentre Stephen,come prova d'amore e in cambio di una promessa di matrimonio,è costretto a gettare da una rupe la sua preziosa automobile da corsa,spezzando il cuore della dolce Janet,da sempre innamorata di lui.
Ma l'arrivo nella baia di una misteriosa goletta,cambierà per sempre il destino di Pandora.Raggiunto a nuoto il veliero,la ragazza vi trova un gentile e raffinato aristocratico olandese,Hendrik van der Zee,che sta dipingendo un ritratto di donna che le assomiglia in modo stupefacente,e che sembra conoscerla molto più profondamente dei suoi spasimanti.
"Pandora sembrò pentita della sua folle richiesta a Stephen.- continua Geoffrey - "e gli permise di far recuperare in mare la macchina,malandata ma intatta,alla quale lui dedicò giorno e notte per rimetterla in sesto.Il nuovo amico di Pandora,Hendrik van der Zee,si era trasferito in un cottage nei giardini dell'Hotel Isabella,e fu accettato senza domande nella cerchia che ruotava intorno a Pandora.Era un uomo molto colto,con una conoscenza del mondo antico superiore alla mia.Lo sorpresi ascoltare dal giardino la musica che Pandora suonava al pianoforte con un'estasi quasi disperata e un senso di oscura fatalità s'impossessò di me,mentre mi allontanavo in silenzio.Ora so quanto fossero innamorati,ma non ne parlarono mai.La mia apprensione gradualmente si dimostrò fondata,finchè accadde un incidente che non avrei creduto possibile,se non l'avessi visto con i miei occhi..."
Geoffrey sottopone a Hendrik l'antico manoscritto,e scopre con stupore che il suo misterioso ospite lo conosce a memoria.E' lui infatti l'Olandese Volante,che dovendo espiare la colpa di aver ucciso la sua amatissima moglie,ritenendola ingiustamente infedele e avendo sfidato la punizione divina,solo ogni sette anni può scendere dal suo veliero,dove vaga come un'anima dannata per tutti gli oceani,e per un breve periodo,gli è concesso di cercare la donna che lo salverà,amandolo al punto tale da morire per lui.
Dopo che un altro spasimante di Pandora,il famoso torero Juan Montalvo,folle di gelosia,cerca inutilmente di ucciderlo e finisce incornato a morte durante una corrida che aveva dedicato alla splendida Pandora,Geoffrey consegna alla ragazza il manoscritto di Hendrik,in cui è narrata la sua tragica odissea e la maledizione che incombe da secoli sul suo destino.
Dopo averlo letto Pandora raggiunge nuovamente a nuoto il veliero,che è in partenza,e trova Hendrik che la sta aspettando,leggendo il Rubaiyat di Omar Khayam.
"La mano avanza e scrive,dopo di che procede,nessuna pietà nè ingegno le faranno cancellare mezza riga.Nè tutte le tue lacrime laveranno via una parola..."
Dopo secoli di solitudine,Hendrik van der Zee ha (ri)trovato la donna che lo ama al punto di morire per lui.
Melò sontuoso e fiammeggiante,dove Albert Lewin rivisita la leggenda dell'Olandese Volante,contaminandola con il mito classico di Pandora,la bellissima dea che,aprendo il vaso,afflisse gli uomini di ogni sorta di mali e sventure,e la filosofia mistico-religiosa di Omar Khayam,a cui aveva attinto anche nella sua precedente opera,"Il ritratto di Dorian Gray".
Con una narrazione a flashback,onirica,fantastica,visionaria e pervasa da un senso di oscura fatalità e di presagio,Lewin esalta e vivifica l'amour fou,che ha il potere di finalizzare ad un ideale il destino di una donna troppo bella e troppo desiderata,e di redimere un'anima tormentata da una colpa che espiato in secoli di solitudine.
Con citazione artistiche ( il quadro surrealista che richiama De Chirico e Dalì,i musicisti che suonano il jazz tra i frammenti delle statue classiche) e letterarie ( le Quartine - Rub'ayyat di Omar Khayam),Lewin conduce con mano ferma il complesso racconto,nel fiammeggiante e superbo technicolor di Jack Cardiff,supremo omaggio alla bellezza selvaggia e sensuale di Ava Gardner,affiancata da un toccante e intenso James Mason e da un misurato Harold Warrender,voce narrante e colta dell'inquietante e misteriosa vicenda.
Amore e morte s'intrecciano in una danza fatale,prima nel folle suicidio di Reggie Demarest ( con un ottimo cameo di Marius Goring,beniamino della coppia Powell Pressburger),quindi nella fascinosa e mortale corrida di Juan Montalvo,infine nel ricongiungimento predestinato di Hendrik e Pandora,mentre una clessidra segna simbolicamente il tempo fuggevole ed eterno del loro amore fatale.
"Pandora and the Flying Dutchman" è un film audace e ammaliante,sorretto dalla raffinata sceneggiatura dello stesso Albert Lewin e impreziosito dall'elegante scenografia di John Bryan e dalle splendide mises della famosa costumista Beatrice Dawson.
Il commento musicale è affidato alla musica suggestiva di Alan Rawsthorne,mentre la bellissima canzone "How Am I to know?" di Billie Holiday,è cantata da Ava Gardner.
Il film fu accolto freddamente dalla critica,ma elogiato da Ado Kyrou con parole entusiaste: "Da esteta,Lewin proclama la sua fede selvaggia nell'amore.",mentre Pauline Kael lo definì "One of the kind","opera unica,eccentrica e a suo modo irripetibile:"
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