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Il grande Paese

Regia di William Wyler vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il grande Paese

di luca826
8 stelle

Wyler e il Cinemascope: che spettacolo! Però oltre lo stile c'è anche tanta sostanza 'morale' in questo western-tragedia da manuale. 8+ SPETTACOLARE

Il Cinemascope, gradito o meno dal regista, permette a noi spettatori di apprezzare ancor di più la messinscena. In Wyler infatti è difficile trovare un frame fuori posto o un 'taglio' di troppo e con lo schermo panoramico la rappresentazione visiva è esasperata, giocando a favore del grande director. Dal lunghissimo campo al primo piano, tutte le inquadrature hanno il loro tempo in proporzione al formato e al coinvolgimento emotivo in un susseguirsi di scene madri da lustrarsi gli occhi. E lo capiamo subito dai perfetti titoli iniziali con la scritta The Big Country dentro un quadro cinematografico 'immenso', graficamente tagliato in due e percorso da sinistra a destra da una diligenza, simbolo e incipit della storia. Una storia di conflitti, dove la mediazione (cioè la politica) può e deve mettere fine alle ostilità (un leitmotiv wyleriano post-catastrofe WW2), mutando la pura traccia western di lotta territoriale fra cowboys in una vera e propria parabola morale. Peck è il faro, guidandoci fra i contendenti e l'avidità umana, sfruttando la sua essenza estranea d'intellettuale e conoscitore del mondo, opponendo così la razionalità e la tolleranza contro il rancore e la violenza dei diritti acquisiti delle menti chiuse. Il film si regge sul paradosso che in un 'grande paese' dove all'apparenza c'è terra per tutti, l'odio rende la convivenza impossibile e le opportunità si trasformano in nere ossessioni di dominio, insomma il sogno americano può vacillare... E per dare quest'idea di tragedia morale in un paesaggio espanso e coinvolgente torniamo all'utilizzo del Cinemascope ma anche alla recitazione lodevole del cast: pur da lontano non perdiamo un'emozione, non perdiamo il pathos degli avvenimenti. E' questa la particolarità entusiasmante del progetto a conferma della classe di William Wyler.

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