Regia di Joseph H. Lewis vedi scheda film
La giovane londinese Giulia Ross risponde ad un annuncio di lavoro pubblicato su un giornale; la ricca signora Hughes è alla ricerca di un segretaria. Ritenuta idonea, è assunta; le viene chiesto di presentarsi entro sera presso la dimora della famiglia Hughes. Giulia segue le istruzioni, s'addormenta, si sveglia nella camera da letto di una ricca magione in Cornovaglia, scopre le iniziali M.H. sulla sua vestaglia e sugli accessori presenti in stanza; quando la signora Hughes entra nella camera, le si rivolge con il nome Marion; con lei entra il figlio Ralph Hughes, il quale le comunica di essere il marito di quella stessa fantomatica Marion. In quale complessa macchinazione è rimasta intrappolata la protagonista ? "Mi Chiamo Giulia Ross" è un thirller diretto dal regista statunitense Joseph H.Lewis ed ambientato tra Londra e la Cornovaglia. La vicenda gira intorno alla protagonista, Giulia, scelta suo malgrado per assumere l'identità di un'altra donna, Marion, sia nel suo ruolo di moglie di Ralph, sia nelle sue condizioni di personaggio "fragile". Giulia Ross, una giovane donna abituata a combattere contro le insidie della sua quotidianità di piccolo-borghese, residente in una pensioncina, momentaneamente a corto di denaro e sempre alla ricerca di un lavoro, non cade nel "tranello". Afferma con forza la sua identità di fronte a tutte le persone che incontra, compresi i sequestratori, i quali la trattano da folle, o, meglio, "malata". Così la ricca famiglia cui appartiene - Ralph, la madre, due loro maliziosi servitori - la presenta agli estranei, ed essi non dubitano neppure per un istante che Giulia non sia Marion, giovane sposa debole di mente. La posizione sociale degli Hughes è garanzia della loro genuinità; la pazienza con la quale si prendono cura di quella infelice donna che sostiene di avere un'altra identità e di essere oggetto di violenza e costrizione altrui, è prova del loro buon cuore. La realtà molto diversa; coadiuvata da due servi privi di morale, la signora Hughes agisce a tutela del figlio Ralph, il quale, un po' per coprire proprie malefatte - l'essersi sposato per puro interesse economico, l'aver dilapidato le sostanze acquisite - un po' perchè, egli certamente, mosso da follìa - ha ucciso con crudeltà la vera Marion, dopo averla ridotta in condizioni di prostrazione psichica, una volta scoperte, priva di altre persone che potessero offrirle un sostegno, le vere intenzioni dell'uomo. Giulia, comprende pian piano le motivazioni della famiglia Hughes, nonchè ciò che hanno in serbo per lei, ucciderla e far passare l'assassinio per un suicidio, in modo da poter chiudere i conti con quella Marion, la quale, pur non potendo essere presente, domina la scena. Giulia s'immedesima in quella donna sfortunata, ma non commette gli stessi errori. Falliti alcuni semplici tentativi per sottrarsi al controllo degli Hughes, elabora un intelligente stratagemma, al fine di mettersi in contatto con Dennis, un buon amico dal quale, ricambiata è attratta; con un po' di fortuna, l'uomo, il quale abita nella stessa pensione di Giulia, già preoccupato per la scomparsa della giovane donna, giunge in tempo per salvarla; non c'è, dunque, salvezza per Ralph. Giulia Ross è interpretata dall'attrice Nina Foch; donna volitiva, è in grado di comprendere rapidamente d'essere caduta in una trappola e di selezionare strategìe via via più complesse per liberarsi. Non è, del resto, una sprovveduta. Sola al mondo - anche per questo motivo è stata selezionata dalla signora Hughes - ha dovuto apprendere le arti del destreggiarsi e dell'arrangiarsi. Ralph, rampollo viziato, privo di morale, animato da lampi di follìa omicida, è interpretato da George Macready. May Whitty è la signora Hughes, la quale sembra agire da criminale nell'esclusivo interesse del figlio, non nel proprio. Una vera madre modello ! La visione trasmette tensione, seppur non in maniera smodata. E' evidente sin da subito che Giulia è vittima di una macchinazione volta ad effettuare una sostituzione di persona; i motivi sono chiariti un po' per volta. Giulia è in grado di tener testa ai suoi rapitori, pertanto non ci si preoccupa più di tanto della sua sorte. L'epilogo non presenta colpi di scena; l'espediente scelto dallo sceneggiatore è la scelta di non mostrare alcuni eventi, un qualcosa che oggi potremmo considerare ingenuo, ma nel 1945, anno di produzione dell'opera, di certo non lo era. Interessanti le ambientazioni, un familiare contesto urbano ed uno scenario rurale con tanto di inquietante villa costruita su una scogliera, con i suoi misteri e segreti, il primo dei quali è la sorte di Marion. "Mi Chiamo Giulia Ross" è un buon thriller con risvolti di analisi sociale, non ben invecchiato - almeno in rapporto alle più note opere di Alfred Hitchcok, con le quali è spesso paragonato - ma, anche per il pubblico di oggi, piacevole ed appassionante.
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