Regia di William Wyler vedi scheda film
Una commediola sulla scaltrezza, che, se nel bambino è monelleria, nell'uomo è furfanteria, e in entrambi i casi, all'occorrenza, sa metter su una maschera di ingenuità. L'universo infantile è presentato come un modellino in scala del mondo degli adulti, in grado di riprodurne fedelmente il cattivo esempio: uno specchio capace di creare, in chi guarda, un profondo caso di coscienza. In questo film il ring è la sede di un machismo ridicolizzato, con tratti clauneschi, e privo di orgoglio e di lealtà. Esso appare come un teatro di manichini invertebrati se paragonato alla durezza ed alla forza di Clem, il ragazzino cresciuto in strada. È lui la figura positiva, eroica e vincente, che si staglia netta su uno sfondo di azioni finte e disoneste. Ed è lui ad insegnare, al "padre adottivo" Dave, il gusto di battersi per un motivo vero e personale, e diverso dalla sete di denaro.
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