Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Onirico ritratto dell'Italia dei primi anni '30, visto con l'occhio di Fellini e l'orecchio di Nino Rota. A ragione o torto, imprescindibile.
Un affresco felliniano che ritrae, con piglio autobiografico, un'Italia che fu e che in parte non fu mai. Fellini unisce al ritratto storico, il gusto per il grottesco, fornendo una caricatura dei vari personaggi. L'atmosfera è delicata e quasi spensierata, fatto salvo il triste finale, le musiche di Nino Rota contribuirono non poco a costruirne l'immortalità. Non è un capolavoro in senso assoluto, a mio avviso, lo è se contestualizzato all'immensa statura del regista riminese e come parte essenziale della sua stessa biografia e, dunque, del suo imperioso sovrapporsi alla cinematografia di quegli anni.
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