Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Capolavoro
Non tutti i film di Fellini, grande maestro della cinematografia italiana, sono rusciti,ma questo sicuramente si può ascrivere, a ragion veduta, nel novero dei suoi capolavori.Dopo circa vent'anni e il famoso "i Vitelloni" il regista ritorna nei luoghi della sua infanzia e con tratto tra l'onirico e il trasognato, racconta di una famiglia che potrebbe essere la sua o quella di qualche conoscente, ma soprattutto parla delle sue esperienze,delle sue percezioni,delle sue passioni, della vita politica di una piccola provincia nel periodo fascista.E' un viaggio nella memoria molto suggestivo e delicato, alcune scene sono diventate un cult,la tabaccaia procace che attrae e spaventa col suo seno prosperoso il piccolo protagonista, la disinvolta concessione della "gradisca" il triste suono della fisarmonica suonata da un cieco infastidito da impertinenti ragazzini e soprattutto l'interpretazione di Ciccio Ingrassia nei panni dello zio pazzo che sale su un albero e chiede di una donna con la quale giacere..Tutto rende questo film magico e melanconico,forse il più autobiografico dei lavori del grandissimo cineasta riminese.
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