Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Vent'anni dopo "I vitelloni" Fellini riprende il filo dei ricordi della sua "meglio gioventu'",un operazione non solo nostalgica la sua,ma che comprende molti aspetti di un Italia provinciale sotto il ventennio fascista.
Amarcord è un meraviglioso affresco di un microcosmo con i suoi riti propiziatori,l'educazione cattolica,la repressione sessuale,i personaggi di questo pittoresco ambiente sembrano usciti da una novella del "corriere dei piccoli".Il genio "Felliniano" c'e' e si vede,sopratutto nel celare al pubblico una velata critica nei confronti di un ambiente filofascista e retrogrado,ma la genialita' è proprio quella, smitizzare certe demagogie attraverso una messa in scena onirica e poetica.Amarcord puo' essere considerato l'ultimo grande capolavoro del maestro che si avvale per l'occasione di una grande penna:quella di Tonino Guerra,la coesione dei due romagnoli DOC da vita a una storia dal tocco elegiaco,il tutto trasfigurato in una cittadina romagnola sospesa in una specie di sogno.Quello che differenzia Amarcord dai "Vitelloni" è il tocco fiabesco,i Vitelloni erano visti da Fellini con doveroso sarcasmo,Titta e compagni sono esseri che pur nelle loro pulsioni sessuali conservano un innocenza pura e provinciale,le vicende di tali personaggi si snodano da una primavera all'altra in vari capitoli che toccano simbologie ed elementi vitali come:la religione,la famiglia,la scoperta del sesso e la morte in una simbiosi grottesca,lirica e poetica.
E' difficile catalogare un film cosi' che abbraccia tutte le tematiche dell'esistenza,ecco perche' lo considero insieme ad 8 e mezzo
come il film piu' vitale del riminese,in entrambi i capolavori c'e' tutto "Federico" seppur in un contesto corale,ma se in 8 e mezzo tutto cio' era palpabile, Amarcord è invece sospeso in un filo onirico e nostalgico,Federico guarda all'adolescente che è stato con dovuto disincanto e dice tutto cio' a noi spettatori come un amico ci racconterebbe una storiella.......con semplicita',poesia e un tocco di genialita'........
In una cittadina romagnola durante il ventennio si narrano le vicende di un adolescente di nome Titta e dei suoi amici,tra cameratismo e pulsioni sessuali,si va da una primavera all'altra in un crescendo di episodi comici e tragici che avviano Titta nel percorso della maturita'.......
Nino Rota offre una colonna sonora che è ormai un "cult",usata in diverse celebrazioni di ogni tipo,la sua sonorita' assume dei suoni nostalgici e delicati.......SUPERLATIVO.
Ultimo grande capolavoro di un maestro che aveva detto gia' tutto...Fellini regala a noi spettatori una storia semplice in cui ci riconosciamo tutti,ma il suo genio ce la fa vivere come in un sogno,AMARCORD è diventato un modo di dire collettivo e questo lo si deve soltanto a lui,per aver diretto in maniera poetica un capolavoro indimenticabile.......GENIALE.
Ottimo e con un viso perfetto da adolescente di provincia.
Magnifica nel ruolo di madre di famiglia di tempi ormai andati.
La sua recitazione è ottima,incarna perfettamente il capofamiglia in un modo grottesco che suscita simpatia.
Magnifica nel ruolo di "sogno proibito" degli adolescenti,i quali come unico modo per "possederla" hanno quello di tirarli le palle di neve,.....Fantastica.....
Un ruolo finalmente "d'autore" per un attore troppo sottovalutato,ma che per l'occasione mostra di avere talento anche in una parte che è diventata epocale.....
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