Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
Buon film di Ulmer, uno dei grandi della serie B di quegli anni. Anzi, viene da chiedersi perché certi registi siano stati sempre costretti nelle retrovie e non gli sia stato mai concesso di accedere a dimensioni produttive di grosso calibro. Questo film rivela l'agilità e la precisione del suo regista, il quale non si perde mai in lungaggini inutili e conduce con mano sicura una vicenda avvincente. Non c'è chissà che profondità di sguardo, ma un soggetto così neppure lo richiede, e basta e avanza una trama che funzioni, personaggi definiti quel tanto che basta, e alcune buone idee disseminate qua e là.
Ho trovato buona e realistica la rappresentazione del sogno iniziale. Poi ho trovato interessante il fatto che il ragazzo rimanga esterefatto ogni volta che, in modo imprevedibile, gli elementi del sogno accadono veramente. Egli non ha sognato infatti ciò che sarebbe successo in modo chiaro e diretto, ma in un modo da interpretare, e come frammentato. Il messaggio del sogno, cioè la pericolosità del corteggiatore della vedova, comunque è abbastanza chiaro, ed è questo l'essenziale.
Più in generale - cioè lasciando da parte i comunque interessanti sogni premonitori - mi pare che il discorso si possa ampliare fino al fatto che spesso, prima di fare un passo sbagliato, suonano i classici campanelli d'allarme, ma non semrpe vengono riconosciuti e ascoltati. Nel film quelle che sembrano più restie a sospettare di quell'uomo sono i personaggi femminili, in primis la candidata moglie, proprio a motivo del fascino e del saperci fare con le donne di quel mascalzone. Anche il dottore tuttavia, pur brava persona, è molto riluttante a prendere in considerazione i sospetti del ragazzo.
Un po' di tempo fa feci una playlist sul tema dell'uomo che si finge brava persona finché non riesce a sposare la malcapitata. Non conoscevo ancora questo film, ma le appartiene a pieno diritto. P.S. Di "Amleto" c'è solo un generico spunto narrativo, ma che importa.
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