Regia di Ida Lupino vedi scheda film
Un evaso fugge verso il Messico facendo l’autostop e uccidendo i guidatori che gli danno un passaggio: due amici lo fanno salire in macchina e si ritrovano suoi ostaggi. Film dalla trama scheletrica e dalla durata brevissima, ma che fa di necessità virtù, ossia che sfrutta la povertà di mezzi per lasciare zone d’ombra. Dopo i primi minuti notturni e scurissimi, preannunciato dai minacciosi titoli di giornale, il bandito emerge dalle tenebre che sembrano quasi averlo generato: un personaggio senza storia (perché si trovava in prigione? cosa aveva fatto?), anzi una forza maligna dotata di capacità sovrumane anche a scapito della verosimiglianza (quando dorme?). Di fronte alla sua crudeltà gratuita, due bislacchi everymen che pensano solo a salvare la pelle e non hanno nessuna voglia di fare gli eroi. La tensione si mantiene sempre elevata, allentandosi solo in un finale un po’ frettoloso.
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Da come lo descrivi mi ricorda 'Harry pioggia di sangue'. Il che non è un male, anzi...
Sai che non l'ho mai visto? Sono stato influenzato dal Moretti di Caro diario... A me è sembrato piuttosto un antesignano di The hitcher: non a caso il titolo originale è The hitch-hiker.
Volevo giusto modificare il commento citando proprio Moretti, ma mi hai preceduto. Sulle analogie (e le origini) con l'on the rod 'de paura' ci sarebbe da indagare; ricordando magari anche 'Duel', esordio di un certo Spielberg....
ma sai che anche a me veniva in mente The Hitcher,ma qua siamo molto tempo prima (Anni cinquanta)......insomma interessante e da vedere....grazie Jonas..
Film di sublime bellezza cinefila
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