Regia di Peter Glenville vedi scheda film
Un affascinante dramma psicologico dallo stile shakespeariano. Gli eventi storici, quali i rapporti tra Chiesa e potere secolare e tra normanni e sassoni, fanno solo da cornice alla narrazione di una vicenda molto umana di amicizia tradita, che ricorda un po’ il rapporto tra Falstaff ed Enrico V di Shakespeare, con la differenza che qui è il re ad essere rinnegato. Sin dall’inizio si coglie la profonda differenza di carattere dei due protagonisti, molto passionale fino ad essere irrazionale Enrico II e sempre molto lucido e posato Becket. Per cui il distacco con conseguente contrasto appare quasi inevitabile, nel momento in cui la lontananza fisica e la carica di arcivescovo metterà Becket sullo stesso piano di Enrico, permettendogli di scrollarsi di dosso l’ingombrante e sostanzialmente negativa influenza del re e ad anteporgli Dio, scatenando così nel re una gelosia distruttiva. Le scenografie sono splendide, i costumi buoni e insieme all’ottima prova di tutti gli interpreti rendono la visione molto coinvolgente.
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