Regia di Ida Lupino vedi scheda film
E' un bel melodramma, teso e originale. L'argomento indagato è infatti insolito, e si può dire che lo sviscera bene e con chiarezza. La trama è la credibile cronaca di come un uomo sposato e innamorato della moglie possa non solo innamorarsi di un'altra, ma anche sposarla. Questo presupposto potrebbe far pensare ad un mascalzone patentato, uno che diventa bigamo deliberatamente, per capriccio e per menefreghismo. Invece è "solo" uno che, in un momento di intensa debolezza, dapprima si concede una chiacchieratina con una bella sconosciuta, poi un'avventura, quindi se ne innamora, e infine si trova legato a lei a doppio filo. Purtroppo la prima moglie finisce per essere quasi complice di questa situazione, o comunque per favorirla fortemente. Qui si inserisce un altro tema del film, cioè la riflessione sugli effetti negativi che il carrierismo hanno sulla persona e sulla coppia. Il culto del lavoro e dell'avanzamento professionale si mangiano la vita privata e sentimentale, e prima o poi presentano il conto.
Quanto a lui, è un uomo incapace di controllare veramente la sua vita, e si lascia scivolare in un baratro che sicuramente non ha una via d'uscita.
Ida Lupino è una regista di tutto rispetto, oltre che una brava attrice. E' lontana dalla figura di diva con velleità registiche; si può sicuramente parlare di un talento che non ha nulla da invidiare a molti registi professionisti. Si racconta che la vicenda del film abbia diretti rimandi con la vita reale dei tre protagonisti. Quindi io parlerei proprio di un film di riflessione sulle personali vicende di chi l'ha girato, e anche, sicuramente, sugli errori commessi. Il titolo italiano è piuttosto sciocco e fuori tema.
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