Regia di Leo McCarey vedi scheda film
Leo McCarey chiude gli anni '30 con un bel mix tra commedia e mélo: da un inizio frivolo si passa, poco a poco, quasi in maniera impercettibile, al dramma, fino allo scioglimento finale. Il merito maggiore del regista sta nell'attenuare le parti della sceneggiatura che si presterebbero ad un facile sentimentalismo: valgono, su tutte, quella del ritorno a Madeira dove la morte della nonna del protagonista maschile (Charles Boyer) è fatta intuire inquadrando semplicemente la tastiera del piano abbassata oppure quella dell'incidente di Irene Dunne, addirittura lasciato fuori campo, un espediente questo, molto usato da Max Ophuls.
L'unico appunto sta nella caratterizzazione - riscontrata anche in altri film di quel periodo - alquanto datata dei personaggi, specie quello maschile.
Voto: 8 (visto in v.o.).
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