Regia di Leo McCarey vedi scheda film
«Lei crede nell’amore a prima vista?» «No.» «Ecco perché intendo fermarmi un po’.» Charles Laughton è un colto e ligio maggiordomo perso a poker dal suo padrone francese e vinto da un americano arricchito che lo tratta alla pari. Giunto nello stato di Washington, scopre le possibilità della democrazia. Commedia d’ambiente che gioca abilmente su stereotipi e luoghi comuni, Ruggles of Red Gap parte con uno sguardo sarcastico sulla decadente nobiltà europea primo novecentesca immolata alla formalità, lo fa scontrare con la ruspanteria della profonda America (i caratteristi fanno il loro bel lavoro) e poi si sposta nel nuovo mondo, con un atteggiamento tra il sarcasmo e il melodramma.
Memore del periodo muto, Leo McCarey non rinuncia ai gags fisici (la carrozza) ma sa gestire anche la dimensione buffa della voce (le storpiature del nome di Effie) e soprattutto apre un ragionamento tutto personale sul patriottismo: il celebre monologo in cui Laughton recita il discorso di Lincoln a Gettysburg è il primo tassello sulla celebrazione delle possibilità del Grande Paese, una parabola sul riscatto sociale, sulla parità tra gli uomini, sui meriti e i bisogni. Perfetto Laughton, un maggiordomo grande quanto l’Anthony Hopkins di Quel che resta del giorno, votato alla missione di servire il proprio padrone per generazioni.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta