Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Un film che mette in evidenza una Huppert programmatica, per mezzo di Chabrol; una storia vera che il grande regista prende di peso e la adatta ai suoi concetti cinematografici e stilistici. Una storia familiare, a cui il regista è abituato , al veleno; una cupezza di intenti contraddistinguono questa figura femminile controversa e difficile a sostenere. Una personalità doppia, che si dedica alla perversione in maniera sistematica e meticolosa, con un disegno tutto suo, frutto di un'infanzia malata e mai riconosciuta; una coltivazione della propria personalità che crescerà nella palude della menzogna in maniera programmatica, che respinge nel suo intimo gli affetti proposti per dedicarsi esclusivamente a quelli da lei scelti. Cannes ha premiato coraggiosamente il film e la regia ed formalizzato il talento di Chabrol, aspettando questa occasione formale. Da premiare anche l'incontro importante fra Isabelle Huppert e Chabrol. Molto ben fatta la ricostruzione d'epoca e ambientazione.Ho visto la versione in lingua originale, senza sottotitoli, dato che non ho trovato quella in italiano, ma diciamo che è stata senz'altro una bella fortuna, che alle volte la nostra pigrizia ci fa rinunciare.
Dispiace vedere che Film Tv si sia disinteressato quasi completamente del film
Un storia cupa, a cui il grande regista ci ha abituato; un personaggio controverso e difficile ben proposto
Un bella regia, drammaticamente riuscita
Davvero una star e lo sarà ancora di più nel proseguo
Allora molgie del regista e grande interprete nel ruolo della madre
Fa tenerezza nwel ruolo del padre, ma non certamente e a Violette
Il ruolo dell'amante preferito
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