Regia di Shawn Levy vedi scheda film
Se è vero che Steve Martin non è Peter Sellers, è però innegabile quanto Steve Martin non cerchi affatto di imitare Peter Sellers, anzi! E proprio in questo, forse, consiste la riuscita forza e il successo di questo film: l'averlo personalizzato e costruito attorno al nuovo volto per l'ispettore Jacques Clouseau. Non sarà la rivoluzione del secolo nel mondo della risata, certo, però è divertente e unico nel suo genere, comico, farsesco, senza mai scadere nella più becera e volgare parodia. La trama è assai semplice, invero alquanto inconsistente, ma una volta tanto ciò è del tutto irrilevante. A dominare, infatti, sono le numerose gag, lo humour magari non dei più raffinati ma che ad ogni modo funziona egregiamente. Nel complesso è molto piacevole, intrattiene per quasi tutta la sua durata, nonostante qualche momento in realtà un po' più lento e non così riuscito. Vale e ripaga il tempo speso, per chi è alla ricerca di novanta minuti in simpatia e leggerezza. Quindi almeno una possibilità può ragionevolmente meritarsela, con il rischio tutt'altro che remoto di finire a ripensarlo anche a visione terminata. E magari tornare a sorridere di nuovo...
La storia non ha grande importanza, è un mero pretesto. Ciò che conta sono i suoi squisiti personaggi. Irresistibili, soprattutto il protagonista.
Il motivetto è inconfondibile...
Nulla! Carino così.
A suo agio con le commedie. Ha stile, senza dubbio.
Scatenato, una vera mina vagante. Davvero bravo.
Ottima spalla, insostituibile per un comico.
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Steve Martin: non è entrati (quasi) mai nelle mie corde come attore.. Troppo in sé per mostrarsi fuori dal 'suo personaggio' (per me risaputo). Non mi dà la sensazione (e oltre) di strapparmi una risata (sarà un mio difetto). Questo remake appare un po' insulso e senza la vera ironia comica della 'pantera rosa' originale... Sono stato obbligato a vederlo (per correttezza di appassionato cine) ma non ha detto niente o quasi. Un saluto.
No, non credo sia un tuo difetto. Penso piuttosto che sia una reazione naturale. Non sono forse il riso, il pianto e la paura tra le categorie più soggettive nel giudizio di un film? Dunque è assolutamente logico che (co)esistano opinioni contrastanti, soprattutto in casi come questo, dove (confermo!) l'intera opera è retta e si fonda su un personaggio, o meglio un attore. Steve Martin è Steve Martin. A mio avviso, nessuno cambierà idea sul suo conto vedendo questa sua "incarnazione", né chi lo ritiene uno spasso né chi, al contrario, non lo può soffrire.
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