Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
C'era una volta il cinema di moretti. era un cinema ironico, citazionista ,che prendeva in giro sia la moda del cinema troppo impegnato che la commedia all'italiana. il protagonista dei suoi film era sempre lui, unico caso di attore con la voce autodoppiata ( ghezzi ). con il caimano moretti si dedica alla regia con un film che cerca come sempre di unire il sociale e il privato , il politico e la famiglia, berlusconi e il cinema. tre anni fa , alla sua uscita, la parabola politica dell'uomo di arcore sembrava finita, oggi abbiamo la conferma che il cinema non riesce ad influenzare la politica in america ( vedi caso moore-bush ) ,figuriamoci in Italia, paese la cui cultura corrisponde esattamente al suo degrado televisivo. nel complesso un film importante che cerca di avviare una riflessione sull'uomo più importante d'italia, lasciandosi dietro , con quel finale cosi duro, la convinzione che non moriremo democristiani ma berlusconiani. per la prima volta moretti sembra non vedere nessuna speranza per il futuro, nel senso che il paese e ormai diviso tra berlusconiani e anti-berlusconiani.
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