Espandi menu
cerca
Il Caimano

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

klimt82

klimt82

Iscritto dal 27 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 116
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il Caimano

di klimt82
8 stelle

Da mesi una domanda imperversa tra le pagine delle maggiori riviste cinematografiche, tra gli articoli dei più svariati quotidiani, nelle menti di chi ama il cinema, negli animi della gente di politica disseminata tra sinistra e destra: "chi sarà il caimano del nuovo filn di Nanni Moretti?". Che si trattasse dell' (più o meno) onorevole Silvio Berlusconi non c'erano ormai più dubbi; ma tanti erano i misteri sapientemente creati dal regista, che ormai da sempre ci ha abituati alla massima riservatezza intorno alle trame dei suoi film. Astuto o meno quest'ultimo espediente ha comunque la capacità di far entrare lo spettatore nella sala cinematografica quasi inconsapevole di quello che sta per guardare. E dunque inizia il film, ed ecco che ti trovi davanti ad un matrimonio politico, colorato di rosse bandiere, con Virzì e Sorrentino da registi nella vita ad attori "comparsa" in questa finzione, accompagnati da una Margherita Buy insolita. Trascorre qualche minuti ed ecco tutto catapultato nella vera dimensione del film, in quell'Italia che da sempre fa sfondo ai film di Nanni Moretti, che da sempre critica, tra rabbia ed ironia. Protagonista ne è Silvio Orlando, produttore cinematografico in rovina, famoso in passato come regista di quei b-movie tanto di moda negli ultimi tempi e che si affacceranno per tutta la prima metà del film con protagonisti veri registi e amici di Moretti, dai già citati Sorrentino e Virzì fino a Garrone, Mazzacurati, Montaldo, ecc..., in un alternarsi di comparsate più o meno esilaranti (molto divertente Mazzacurati nelle vesti del cameriere). Dunque Silvio Orlando, la sua necessità, tutta economica, di fare un film, in un periodo della sua vita personale non proprio felice a causa della separazione dalla moglie Buy. Nella sua vita entra una sceneggiatura, appunto quella de "Il caimano", scritta da una giovane aspirante regista, Jasmine Trinca; naufragato un suo precedente progetto sulla vita di Colombo vede in questa sceneggiatura la nuova ancora di salvezza e decide di produrla e finanziarla senza nemmeno leggerla. Quando viene a sapere che il caimano del titolo è Silvio Berlusconi e le vicende protagoniste sono proprio quelle scomode che nessuno ha mai raccontato al cinema la situazione si complica, tuttavia si affeziona alla regista, al progetto e inoltre la necessità di lavorare lo portano a farsi strada in quest'esperienza. Trovare un attore che impersoni il premier appare il lavoro più complesso, ci prova un Michele Placido sempre più caratterista (da "L'amore ritorna" ad "Arrivederci amore, ciao"), ma alla fine sarà lo stesso Moretti, dopo un iniziale rifiuto...daltronde di Berlusconi si sa gia tutto e chi vuole sapere sa. Ma la figura del presidente del Consiglio ritona con prepotenza per quasi tutto il film, nelle vesti degli attori che devono interpretarlo, nell'immagine che ne ha Orlando leggendo la sceneggiatura, in quelle di Berlusconi stesso in filmati di episodi raccapriccianti della nostra storia recente. Tuttavia il nuovo film di Nanni Moretti non è affatto un ritratto negativo e fine a se stesso sulla figura del politico corrotto che potrebbe essere sotto gli occhi di tutti. Il regista cerca di andare oltre e soprattutto sembra voler dare varie accezzioni all'immagine di quel caimano del titolo. Cerca di entrare a pieno nella società contemporanea, il cui emblema massimo sembra purtroppo il citatissimo Berlusconi ma allo stesso modo ci sono uomini incapaci nel viversi la propria vita privata nel bene e nel male,sempre pronti a nascondersi davanti alle situazioni non proprio facili, un mondo cinematografico che poco sembra avere a che fare con l'arte, di cui i soldi sono il vero motore (tuttavia i talenti presenti nell'immenso stuolo di comparse lascia un pò di ottimismo). Sembra di assistere alla fusione del primo Moretti, quello più cinico e dissacrante, con l'ultimo più intimista e apparentemente semplice, quasi un osmosi tra film come "Palombella rossa" e "La stanza del figlio". Una miscela che non sempre risulta ben amalgamata, che in alcuni tratti della vita privata appare forzata e fuorviante, ma che ha il pregio di non cadere mai nella banalità nonostante alcuni forti stereotipi (molteplici quelli con la moglie e i figli), e l'intelligenza di schierarsi apertamente (assurde le critiche per questo motivo). La parte migliore del film risultano i flash back che Silvio Orlando ha quando si appresta a leggere la sceneggiatura, e quindi scene come la valigia caduta dal soffitto e il riferimento ad Indro Montanelli nella bella ripresa dall'alto tra le lettere disseminate sul pavimento. Ed è avvilente percepire come gli altri paesi ci vedano dall'esterno nella scena tra Silvio Orlando e il finanziatore polacco. Per quanto concerne gli attori risultano ottime le interpretazioni di Trinca, Orlando e di Margherita Buy, caricaturale ma non macchiettistica quella di Elio De Capitani. Belle le musiche.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati