Regia di Roger Vadim vedi scheda film
Tentativo a doppia finalità, ovvero che vorrebbe coniugare velleità artistiche (Vadim in regia) con obiettivi commerciali (Dracula di Fisher era uscito da un paio d'anni) inserendo un sottotesto lesbico (molto blando data l'epoca di realizzazione).
Nei dintorni di Roma vive Carmilla (Annette Vadim), giovane e affascinante ragazza ossessionata dalla storie che circolano su una sua antenata di nome Millarca. La leggenda narra che fu l'ultima sopravvissuta di una stirpe di vampiri. Un ritratto dell'epoca ne riporta l'immagine che presenta una incredibile rassomiglianza con la discendente. Non solo è morbosamente attratta dal cugino Leopoldo (Mel Ferrer), ma Carmilla scopre di avere anche simpatie per la sua futura sposa Giorgia (Elsa Martinelli)...
Pellicola ispirata al romanzo di Le Fanu, ovvero Carmilla: una fonte inesauribile per il cinema con tema "vampiresco". In questo caso ci si trova di fronte ad un opera artistica di elevata qualità formale, garantita dal nome in regia, che può essere ricordata per la cura al dettaglio, la fastosa scenografia e l'ottima fotografia. Il ritmo del film è però penalizzato da un clima di totale abbandono, d'indugio nel trattare una tematica (forse) considerata dallo stesso cineasta poco gratificante.
La compartecipazione italiana è rappresentata da un cast eterogeneo e dal montaggio di Maurizio Lucidi.
Pur essendo molto curato stilisticamente, Il sangue e la rosa appare però film incompiuto, ovvero incapace di penetrare nell'argomento e in questo ne va del ritmo che crolla inevitabilmente (specie nella fase centrale). Assai più riuscito è, ad esempio, il coevo gotico di Mario Bava (La maschera del demonio).
Qui la produzione (italo-francese) ha voluto cavalcare l'onda del successo riscontrato da Dracula il vampiro (Terence Fisher, 1958) inserendo un sottotesto (quasi subliminale) lesbico che a suo tempo avrebbe dovuto sconvolgere le platee mentre oggi appare cosa da educande e anzi, venendo a mancare questa componente morbosa, la visione del film risulta compromessa e priva di quel significato che all'epoca era predominante.
Il film è disponibile in Dvd grazie alla Sinister che lo propone nel formato anamorfico 2.35:1 e con doppio audio (francese e italiano). Ottima la qualità dell'immagine, mentre la traccia italiana è pulita ma a tratti -di poco- fuori sincrono. Spesso inoltre subentra l'audio -sottotitolato- in lingua originale. Questa versione appare diversa da quella trasmessa, ad esempio, su una pay tv con un prologo differente.
Stranamente inoltre, nella edizione Sinister non c'è continuità tra l'incipit, caratterizzato da un testimone su un aereo in volo per Roma, che narra della vicenda, ed il finale.
Tra gli extra, oltre ad un trailer tedesco, una presentazione di Cozzi di circa 5 minuti.
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