Regia di Roger Vadim vedi scheda film
Forse questo può considerarsi come uno dei migliori film del, come al solito, ambizioso e snob Roger Vadim, ma non siamo comunque nelle zone d'eccellenza: di positivo ha il carattere malinconico, delicato e sensuale, la buona fotografia di consistenza ottocentesca, il bel cast (c'è pure la grossetana Elsa Martinelli), qualche suggestivo anfratto onirico con la scena del sogno in bianco e nero dove compaiono sezioni dell'immagine iniettate di sangue; peccato per alcuni momenti un pò datati o evitabili. 7
Merito anche della bella musica di Jean Prodromidès, a volte dolce, altre volte molto drammatica, fondamentale per il risultato finale.
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