Regia di Frank Borzage vedi scheda film
Titolo tosto di Borzage. Dopo una partenza convenzionale, i toni mutano, l'azione rallenta e accelera continuamente fra ambiguità e mistero, in attesa di una svolta che inevitabilmente crea suspense, ma sopratutto facendoci ritrovare in un dramma mistico e spirituale dai contorni esistenziali capaci di modificare i cliché del genere. Se le due big star MGM calamitano la pre-visione del film, è la magistrale interpretazione/figura di Cambreau/Hunter a dominare la storia e vincolare il messaggio d'autore. La brutalità dei gesti e delle ambientazioni si contrappone o meglio agevola lo spirito di questo adattamento prodotto da Mankiewicz e Borzage per la major del leone. Ancora una volta il contesto è quello dei sentimenti forti e di conseguenza dei legami umani generati dagli stessi, capaci di sconfiggere l'egoismo per una visione di mutua assistenza (l'amore è la punta di diamante di questa concezione) ed eleggersi ad ancora di salvezza dell'umanità. Un'umanità (e una società) rabbiosa e frustrata, allo sbando, incapace di redimersi se non di fronte alle evidenze o addirittura al sacrificio di un saggio visionario con un riferimento cristologico ben marcato, lasciando percepire il percorso evolutivo del regista verso la fervente svolta religiosa dei 40 (citazione wikipedia). Memorabile il cast e come è gestito: dai super divi a Lorre al già citato Hunter, insomma Strange Cargo oltre alla classica confezione studio system possiede un 'peso specifico' autoriale che lo differenzia e lo eleva da molti prodotti simili del periodo. Da recuperare
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