Regia di Bernhard Wicki vedi scheda film
...ragazzini indottrinati per anni dalla propaganda trasformati in soldati e mandati a morire nella guerra totale...
Ho cercato questo film, di cui ignoravo del tutto l’esistenza, dopo aver letto la recensione pubblicata in questi giorni da noodless94. L’ho trovato per intero e in buona qualità su youtube e consiglio di vederlo.
E’ un film del 1959 del tutto sconosciuto che tratta del tema dei ragazzini mandati in guerra, quando ormai la guerra era persa, nella Germania hitleriana. Siamo in un piccolo paese nell’interno della Germania e gli americani incalzano a fronte della resistenza dell’esercito tedesco in disfatta. Gli adulti, e soprattutto le mamme, capiscono queste cose e cercano di mettere in qulche modo in salvo i figli, che vanno ancora a scuola, da un imminente chiamata alle armi.
Ovviamente mentre gli adulti capiscono che non c’è speranza e cercano di imboscarsi, come il padre di un ragazzo che nel paese è il capo del partito nazista, i ragazzi, un gruppo di sette ragazzi che frequentano la stessa classe e sono molto amici, sono tutti infervorati e aspettano con trepidazione il precetto militare. Sono il prodotto di dieci anni di educazione nazista che li ha reso privi di ogni capacità di capire la realtà e diffidenti verso i grandi che considerano traditori che pensano solo a salvare la pelle.
E’ questo il tema centrale del film, i giovanissimi traviati da un’educazione massificata figlia del regime nazista e che diventano innocenti macchine da guerra che, paradossalmente, sono impazienti di andare a combattere quasi come se fosse un gioco e non un’infernale realtà.
Qualche adulto capace ancora di capire l’inutilità del loro sacrificio c’è ma, ovviamente, non può parlare apertamente perché sarebbe subito arrestato e liquidato dalla polizia politica. Il professore cerca con qualche battuta di far capire che la guerra sta per finire e che inutile andarci ma gli allievi sono ormai già mentalmente lontani dalla scuola e dalla loro vita adolescenti.
Il professore allora parla con il capitano che comanda che si mostra scandalizzato dalla richiesta di esentare i ragazzi ma poi quando è da solo con il suo attendente chiede al colonnello comandante di assegnare questi sette ragazzi a guardia di un ponte che dovà essere fatto saltare dall’esercito in fuga. Lo scopo è quello di tenerli lontano dalla guerra. Non andrà così i ragazzi si batteranno come giovani leoni, anche se si legge la paura e lo smarrimento di un adolescente che si trova ad affrontare un dramma come quello, anche contro i tedeschi che volevano far saltare il ponte. Arriveranno gli americani con mezzi corazzati e per loro non ci sarà più speranza. Sono diventati così trasformati in macchine da guerra da non accettare la richiesta di un ufficiale americano che, resosi conto dell’età dei suoi nemici, disarmato di avvicina a loro dicendo che l’esercito americano non vuole uccidere ragazzi da asilo e dice loro di tornare a casa. Ovviamente i due ragazzi addetti alla mitragliatrice lo uccidono.
Dei sette soltanto uno sopravviverà. E’ un film di grande qualità, recitato da gente comune (almeno credo) e che mostra anche le condizioni di vita dei tedeschi nell’ultimo scorcio di guerra. Colpisce il passaggio dei ragazzi da un entusiasmo iniziale per l’imminente chiamata alle armi, il cameratismo tra di loro e l’allegria di gruppo quasi come se andassero a una gita scolastica, allo smarrimento di quando saranno con le armi in mano da soli contro un nemico enormemente soverchiante. Eppure resisteranno fino alla fine. E’ stupefacente come la propaganda e il totale controllo del dissenso abbia plasmato dei ragazzi facendone delle macchine da guerra fino alla fine, nel momento in cui affronteranno il nemico con la paura di un ragazzo ma la determinazione di un uomo.
Non esistono, che io sappia, film analoghi italiani. Eppure il regime aveva avuto ben dieci anni in più del nazismo e aveva tutti gli apparati di massa per inculcare il suo programma.
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