Regia di Bernhard Wicki vedi scheda film
In una cittadina tedesca sul fronte occidentale nel periodo finale della seconda guerra mondiale, la vita sembra scorrere tranquillamente in attesa della pace: gli uomini delle famiglie sono i ragazzi, i padri dei quali sono tutti altrove, chi morto, chi in guerra, chi in fuga. Le loro madri li vedono ora come già uomini, ora come ancora bambini. La routine è sconvolta dalle cartoline di precetto che giungono ai ragazzi, ormai l'ultima speranza del regime. Non è trascorso neanche un giorno, e già i giovinetti vengono inviati a combattere, poichè gli americani avanzano velocemente. I loro superiori sono consapevoli della loro gioventù e della loro impreparazione, e, volendo evitare loro la battaglia, li posizionano a presidio di un piccolo ponte all'ingresso del loro centro abitato, sapendo che sarà fatto esplodere all'arrivo delle avanguardie americane. Purtroppo, le cose non vanno come previsto e i ragazzi si troveranno da soli contro i carri armati nemici. I giovani opporranno una strenua resistenza alle avanguardie alleate, provocando un inutile bagno di sangue, nonostante gli americani stessi, resisi conto di chi hanno di fronte, tenteranno di farli desistere. Respinto il nemico, il ponte, costato tanto dolore, sarà fatto saltare, nell'incredulità dei pochi superstiti. Il film si apre mostrando un'atmosfera di tranquillità, quasi un idillio a fronte dello strazio patito dalle terre martoriate dalle battaglie. Qui i ragazzi crescono, tra la scuola, i primi amori e la retorica della guerra, temuta, vagheggiata, quasi desiderata. Al momento della chiamata alle armi, convinti di servire la patria, i giovani vestono con entusiasmo l'uniforme: un giorno di esercitazioni e un discorso del loro colonnello li rendono dei soldati. Non rimane
che combattere ... i più convinti dissiperanno i dubbi dei loro compagni e formeranno un gruppo che combatterà, nell'inconsapevolezza delle conseguenze, con ferocia e sprezzo per la propria e per la altrui vita, giungendo a volgere la violenza contro la propria gente. Nel corso della battaglia tornerà in loro la consapevolezza della loro fragilità, del loro essere ancora bambini, inesperti e desiderosi della vita, e, alla fine, dell'inutilità del loro sacrificio, che la patria non riconoscerà loro. La regia è magistrale, alla tranquillità iniziale, è sostituita pian piano la tensione della battaglia finale; la vicenda è narrata con crudezza, senza ricercatezze retoriche, mostrando ai nostri occhi, che per l'occasione si sovrappongono a quelli dei ragazzi, la realtà della guerra, la preoccupazione delle madri, i veterani di mille battaglie, disillusi, interessati esclusivamente a salvare la pelle; i feriti, gli sguardi terrorizzati dei bambini sotto il fuoco nemico, le loro vite spezzarsi in un attimo, l'inutilità delle loro morti ...
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