Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
Arcinoto film generazionale, girato con eleganza da Kasdan (l'inizio è di gran classe), che dietro ad un ritrovo forzato di vecchi amici (?) universitari, tira le somme di un intero periodo storico della vita giovanile degli USA. Per quello che significava allora (e un po' anche adesso il termine 'borghese'), un piccolo grande dramma borghese. Molti dei rivoluzionari dei '60 ritornano inevitabilmente nei ranghi del sistema che combattevano, la società recupera i fuggitivi di un altro mondo è possibile, la politica sbocciata nella collettività si perde nell'individualismo della civiltà dei consumi. Il successo nel lavoro diventa l'unico indice di valutazione delle esistenze, ma il malessere colpisce sempre e inevitabilmente sbriciola le traballanti certezze di una generazione che ha pensato di essere 'diversa'. Il riflusso è compiuto, gli anni '80, i rampanti anni reaganiani sono la cornice delle storie di ordinaria disillusione di questi ex-ragazzi, forse mai cresciuti, forse mai felici, forse tante cose... E' questa incertezza esistenziale che divora i personaggi de Il grande freddo, è il tempo che si ferma durante il loro incontro, per dimenticare, per non pensare che colpisce. Quindi musica, alcol, droghe, del sogno sembra rimasto solo questo... Così il pessimismo è 'nascosto' un po' ovunque in questo titolo molto amato da un certo pubblico, che rivede nei caratteri sfaccettati dei protagonisti, un chiaro richiamo alla propria gioventù e alle proprie (svanite) illusioni.
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