Il processo più lungo della storia americana, durato ventuno mesi (tra il 1987 e il 1988): quello a Giacomo - detto Jackie Dee - Di Norscio, affiliato al clan dei Lucchese. A un certo punto, a Jackie viene offerta l'opportunità di abbreviare la detenzione a trent'anni a patto che testimoni contro molti dei suoi più cari amici: ma lui, fermamente deciso a non tradire la sua "famiglia", decide di difendersi da solo e - grazie al suo sfacciato senso dell'umorismo - sorprende tutti...
Note
La cinepresa di Lumet, 80 anni di solidissimo mestiere, circumnaviga da sempre tra aule giudiziarie e distretti di polizia, da _La parola ai giurati_ a _Il verdetto_ e _Terzo grado_, e non di rado ha tratto ispirazione da fatti di cronaca (si pensi a _Serpico_). Qui contamina (in complicità con T.J.Mancini & Robert J. McCrea) la scena legale con la commedia cinica in stile _Sopranos_: le sue simpatie sono politicamente scorrette e pendono decisamente dalla parte degli "impresentabili" malavitosi. Guardando il film, si intuiscono le bizzarre dinamiche procedurali che hanno consentito anche a "colpevoli apparenti" come O.J. Simpson o Michael Jackson di non farsi "incastrare". Come recita un personaggio: "Il potere corrompe, il potere assoluto corrompe assolutamente". In un piccolo ma memorabile cameo, la bellissima Annabella Sciorra evapora una scia che ha il profumo di un indelebile fluido erotico.
la critica al sistema giudiziario è abbastanza palese, ma i toni fin troppo scanzonati usati nel trattare una materia delicata, rischiano di rendere il film molto più ambiguo di quanto non dovebbe essere.
il disonesto adattamento dei dialoghi nella versione italiana aggiunge grevità ovunque, spesso dove non è necessario, con effetto fuorviante.
la critica al sistema giudiziario è abbastanza palese, ma i toni fin troppo scanzonati usati nel trattare una materia delicata, rischiano di rendere il film molto più ambiguo di quanto non dovebbe essere.
il disonesto adattamento dei dialoghi nella versione italiana aggiunge grevità ovunque, spesso dove non è necessario, con effetto fuorviante.
Altra grande fatica dell'immenso Sidney Lumet, che dirige un insolito e sorprendente Vin Diesel nei panni di Jake Di Norscio nella storia del processo per mafia più lungo della storia degli Stati Uniti d'America. Ottimo.
vergognoso, un film vergognoso. nel senso che chi l'ha scritto, diretto, recitato, apprezzato deve solo vergognarsi. i motivi sono ovvi, ma se li volete sapere leggete il commento sul film di Dying Theatre
La pellicola merita attenzione, soprattutto per la sceneggiatura e le prove degli attori. Purtroppo Lumet sembrava in vacanza, la regia non aiuta di certo il film, e questo risente su l ritmo della storia. In generale però il risultato è buono.
Messa in scena piuttosto televisiva e senza guizzi particolari in quest'ultimo Lumet. Il film in realta è (non più che) godibile, ma (mi) sfuggono decisamente i motivi che hanno portato a quest'esaltazione dei valori mafiosi… mah!
Bizzarro ibrido, tratto da una storia realmente accaduta, tra una commedia, un legal thriller e un gangster-movie (in senso molto lato), "Prova a incastrarmi" è il classico Lumet "minore", un'interessante e (volutamente? Per me si) ambigua rappresentazione del fascino e della seduzione del male, oltre che una satira grottesca del sistema giudiziario americano e una preoccupata denuncia di… leggi tutto
Non è tra le migliori pellicole di Lumet, ma secondo me è tutt'altro che da buttare. Inizia come un film così e così sulla mafia americana, ma poi, a poco a poco cattura l'interesse dello spettatore, e svolge una riflessione non banale sull'abilità di certi criminali di suscitare simpatia, e quindi sulla fallibilità della giustizia umana. Come scrisse… leggi tutto
Incredibile film pro-mafia, realizzato così bene che pare abbia tratto in inganno non pochi, a cominciare dal ns direttore. Anche Diesel è patetico, eppure sembra abbia realizzato una grande interpretazione, mah… La mistificazione del tema era talmente assurda, che il fatto di averci comunque provato, ha finito per premiare i coraggiosi e più o meno interessati… leggi tutto
Storia commedy che tratta comunque dell'argomento serio del criminale incallito a cui i numerici produttori avevano tagliato la testa e che ricompare comunque in aula per difendersi nel suo interesse economico legale e che magari sembra avere decine di questioni... a suo carico irrisolte, e indicare al suo posto con quelle sue messeinscena a carico dei cittadini onesti sarebbe come chi…
Non è tra le migliori pellicole di Lumet, ma secondo me è tutt'altro che da buttare. Inizia come un film così e così sulla mafia americana, ma poi, a poco a poco cattura l'interesse dello spettatore, e svolge una riflessione non banale sull'abilità di certi criminali di suscitare simpatia, e quindi sulla fallibilità della giustizia umana. Come scrisse…
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Commenti (16) vedi tutti
Monocorde.
commento di fra_pagaA me il film è piaciuto, voto 8; quindi ne consiglio la visione...
commento di stokaiserMa allora Vin Turbodiesel sa recitare...
commento di Arch_StantonLumet strizza l'occhio alla mafia? Non credo, anche se ha sbavato i contorni qua e là.
leggi la recensione completa di BalivernaInguaribilmente inguardabile!!! Se all'inizio sembra decente si trasforma in una missione da 'buffone'... di Corte!! Voto 1.
commento di Bradyla critica al sistema giudiziario è abbastanza palese, ma i toni fin troppo scanzonati usati nel trattare una materia delicata, rischiano di rendere il film molto più ambiguo di quanto non dovebbe essere. il disonesto adattamento dei dialoghi nella versione italiana aggiunge grevità ovunque, spesso dove non è necessario, con effetto fuorviante.
commento di giovenostala critica al sistema giudiziario è abbastanza palese, ma i toni fin troppo scanzonati usati nel trattare una materia delicata, rischiano di rendere il film molto più ambiguo di quanto non dovebbe essere. il disonesto adattamento dei dialoghi nella versione italiana aggiunge grevità ovunque, spesso dove non è necessario, con effetto fuorviante.
commento di giovenostaAltra grande fatica dell'immenso Sidney Lumet, che dirige un insolito e sorprendente Vin Diesel nei panni di Jake Di Norscio nella storia del processo per mafia più lungo della storia degli Stati Uniti d'America. Ottimo.
commento di Utente rimosso (Bright Parker)Filmetto che inizia drammatico e 'ricomincia' a far ridere molto!
commento di Super Filmvergognoso, un film vergognoso. nel senso che chi l'ha scritto, diretto, recitato, apprezzato deve solo vergognarsi. i motivi sono ovvi, ma se li volete sapere leggete il commento sul film di Dying Theatre
commento di herzog735/10
commento di alex77ok, si può vedere, il solito lumet e con un gran vin diesel.
commento di sir6
commento di arcarsenalnon c'e' male… divertente pure, a tratti.
commento di levistraussLa pellicola merita attenzione, soprattutto per la sceneggiatura e le prove degli attori. Purtroppo Lumet sembrava in vacanza, la regia non aiuta di certo il film, e questo risente su l ritmo della storia. In generale però il risultato è buono.
commento di EwanMessa in scena piuttosto televisiva e senza guizzi particolari in quest'ultimo Lumet. Il film in realta è (non più che) godibile, ma (mi) sfuggono decisamente i motivi che hanno portato a quest'esaltazione dei valori mafiosi… mah!
commento di slush