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V per Vendetta

Regia di James McTeigue vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su V per Vendetta

di DeathCross
8 stelle

Buona trasposizione del Fumetto Cult "V for Vendetta" del grande Alan Moore. Il film, prodotto da Joel Silver ("Matrix") e diretto dall'ex-aiuto regista James McTeigue, appartiene soprattutto alla coppia fratello/sorella Wachowski, le menti che hanno creato la magnifica trilogia "The Matrix" e qui autore/rice della sceneggiatura. Andy e Lana (qui, credo, ancora nella fase di evoluzione da Larry) tengono dell'Opera principale i personaggi (con qualche piccola modifica di alcuni nomi, come il Cancelliere, da Susan a Sutler), alcuni aspetti fondamentali e generali della trama e un pizzico della Ideologia Politica di fondo, ma più che le analogie spiccano le modifiche tra le due opere: oltre a modificare gran parte della vicenda, specialmente nella seconda parte, il blockbuster della Warner annacqua abbondantemente il complesso e controverso materiale Politico di matrice fortemente Anarchica. Infatti, mentre nel Fumetto si parla espressamente di Anarchia ("Anarchia non significa «senza ordine»; significa «senza capi»"; il discorso rivolto alla giustizia; la teoria della realizzazione dell'Anarchia come "ordine volontario" per mezzo del passaggio in un periodo di Caos...), qui questa Idea Rivoluzionaria viene stemperata in favore di una più "accettabile" idea di Libertà. Questa "moderatizzazione" dell'Ideologia originaria può provocare - per certi versi anche giustamente - la disapprovazione di alcuni/e Idealisti/e, ma secondo me polemizzare su questo è inutile e anche stupido: infatti, un'operazione commerciale come questa non poteva adottare in toto un'ideologia "fastidiosa" come l'Anarchismo (specialmente se dietro c'è una produzione statunitense, storicamente "allergica" ai movimenti che vivono una Libertà diversa dalla versione made in USA); inoltre, anche se "nascosta", la Natura Anarchica del Fumetto è comunque leggibile all'interno del film, e rende anche possibile la diffusione di questi Ideali ad un pubblico più vasto; infine, sicuramente la visione di questo film stimolerà una gran parte degli spettatori e delle spettatrici a recuperare il Fumetto di Moore, e questa Lettura potrebbe portare qualcuno anche a leggersi gli scritti di gente come Bakunin o Malatesta. Dunque ben vengano operazioni come queste.  

 

Tornando al film, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un'opera commerciale di elevata fattura: le scene di lotta sono rese con un intelligente (e in tal senso raro) uso del ralenty (come accadeva anche in "The Matrix"), e i movimenti di macchina sono fluidi e in alcuni casi anche ricercati. Il montaggio, poi, è davvero ottimo, e regala scene di fortissimo impatto, come il discorso televisivo di V (in cui le immagini di V sono alternati agli sguardi degli spettatori e delle spettatrici, pieni di significato), la maestosa scena del "domino" (con il discorso di Finch alternato a flashbak e flashforward e al domino di V), il discorso del Cancelliere (con la MdP che mostra la tv accesa senza pubblico) e, infine, la straordinaria sequenza finale, con migliaia di persone vestite come V che circondano il parlamento e che, durante l'Esplosione, si levano le maschere, mostrando i volti di tutti i personaggi, vivi e morti: in tale scena è espresso in modo eccellente l'Idea di una mobilitazione di Individui (e non una massa) uniti in un unico Ideale di Libertà autentica, la Libertà Anarchica. Come dice Evey, V è tutti/e noi.  

 

Concludendo la parte "propagandistica" di questa recensione, evidenzierei brevemente altri elementi che rivelano la natura elaborata dell'opera tipica dei film degli Wachowski: innanzitutto, l'insistita attenzione sulla lettera V, che troviamo nella presentazione iniziale del personaggio (tutta costruita sull'allitterazione della lettera 'v', e che in inglese crea un effetto quasi musicale), nei nomi dei personaggi (oltre a V, anche Evey evoca la lettera del titolo e Valery inizia appunto con la V), e nel numero 5 (5 Novembre e il numero V della porta). Troviamo inoltre, nel film quanto nel Fumetto, una massiccia presenza di citazioni letterarie, in particolare al romanzo "1984" di Orwell (il regime totalitario che controlla il popolo; il "motto" del governo scritto sui vari volantini...) e a Shakespeare ("Macbeth", "Amleto"...). Si pone poi una sorta di analogia tra V (che per certi versi trova parallelismi con quasi tutti i personaggi del film) e il detective Finch, in quanto entrambi dichiarano di non credere nelle coincidenze. Altro elemento fondamentale nell'opera (e presente anche nel Fumetto) è l'importanza rivestita dalla Musica, e la colonna sonora del pisano Dario Marianelli, oltre a proporre dei brani originali assai coinvolgenti, presenta numerose tracce di vario genere, fra cui spicca l'"Ouverture 1812" di ?ajkovskij , ripetuta più volte nella pellicola (in particolare nelle due Esplosioni iniziale e finale).  

 

Un film molto consigliato, ma soprattutto il mio consiglio è di recuperare anche il Fumetto originale di Moore, davvero notevole.   Voto: 8 (+)

Cosa cambierei

Forse, con una produzione più indipendente, sarebbe stato possibile inserire a dosi maggiori la tematica Anarchica.

Hugo Weaving

Magnifico nel modo con cui riesce ad essere espressivo semplicemente adoperando il linguaggio del corpo, senza mostrare la mimica facciale (coperta dalla maschera di Guy Fawkes). Consiglio la visione del film in lingua originale, per poter recuperare anche l'ottimo lavoro svolto vocalmente dall'attore ango-australiano.

Stephen Fry

Magnifico nell'interpretazione del conduttore satirico segretamente omosessuale Gordon (per certi versi quasi autobiografico, essendo lo stesso Fry gay).

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