Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
La cameriera di un lussuoso albergo capitolino viene licenziata con l’accusa di furto; il figlio convinto della sua innocenza, inizia a perseguitare il responsabile del licenziamento, architettando una serie di tiri mancini per rovinarlo. Tuttavia una serie di circostanze porterà i due nemici ad intrecciare gradualmente una singolare amicizia.
Carlo Verdone e Silvio Muccino sono l’insolito duo protagonista di questa commedia dolceamara in si riflette sulla crisi di mezza età e sul confusionale stato emotivo di molti giovani, privi di una ferma e assennata da guida da parte degli adulti, anche loro alle prese con crisi e nevrosi. I duetti tra i due funzionano a meraviglia, ironia e sentimenti si compendiano alleggerendo la critica alla società perbenista e ipocrita e invitando a guardare oltre le apparenze.
Spassoso e in uguale misura malinconico, appare come il prodotto di una fase transitoria dell’attore e regista romano, che di lì a poco (Io, loro e Lara, Posti in piedi in Paradiso, Sotto una buona stella) avrebbe iniziato a scrivere un nuovo ciclo di sceneggiature maggiormente incentrate sull'analisi delle famiglie odierne, disastrate, allargate, e sulle impensabili forme di solidarietà che possono nascere tra le persone proveniente dai contesti e dalle esperienze di vita più disparate.
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