Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Sostanzialmente Il mio miglior nemico altro non è che la forzata unione di due 'campioni di botteghino' come Verdone e Muccino II (il minore dei fratelli Muccino, insomma); e come tutte le forzature, il prodotto finale risulta insipido, mal bilanciato, discutibile sotto molteplici punti di vista. Un film ironico, tanto per cominciare, con momenti spiccatamente comici/demenziali (la scena dei guardoni, per es.) e un continuo rimandare a situazioni psicologicamente/socialmente drammatiche, già cominciando dal licenziamento in tronco di una donna di mezza età per contestabili ragioni. Ma Il mio miglior nemico è principalmente una commedia leggera, nonostante tutto, e la sceneggiatura firmata dai due protagonisti e da Pasquale Plastino e Silvia Ranfagni ce lo ricorda di continuo; peccato però che la verve del maturo attore romano ben poco virtuosamente si accosti all'espressione da zucchina lessa e alla recitazione talvolta semplicemente irritante del giovane comprimario. E' probabile che Verdone, dopo gli ultimi lavori dagli esiti altalenanti sul piano commerciale, abbia cercato un rilancio in grande stile: gli è andata parecchio male. Fra gli altri nomi noti nel cast, Paolo Triestino e Agnese Nano. 3/10.
Achille, a capo di una catena di alberghi, licenzia una dipendente accusandola del furto di un computer. Irrompe così nella vita Orfeo, figlio della donna, deciso a tutto pur di vendicare l'onestà materna.
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