Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Film verdoniano da record. Infatti, lungo tutta la sua durata riesce a non far mai ridere né piangere né ad emozionare minimamente. Del resto, basta vedere chi c'è tra i soggettisti e gli sceneggiatori: il genio malato - e maledettamente fortunato - di Silvio Muccino. Chi più di lui ha un alto rapporto tra l'incapacità artistica ed il successo raggiunto? Forse, oggi in Italia, lo batte, in questo senso, soltanto Ruby Rubacuori. Inerme ed inerte, Verdone si fa colpevolmente spossessare del film da questo campione di incapacità cinematografica nonché di cagneria recitativa fuori dal comune.
A un certo punto, Verdone gli dice, esasperato, «non sopporto più la tua voce!». È la stessa sensazione che ho provato anch'io.
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