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Il grande dittatore

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Il grande dittatore

di GIMON 82
10 stelle

"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore"


Questa frase dello stesso Chaplin ci aiuta a desumere un  po la filosofia che il grande artista britannico ci ha messo nel girare questo immenso e indissolubile capolavoro che riesce a far ridere e anche commuovere ed e' strenuamente attuale a distanza di 70 anni,il discorso finale di 6 minuti,è un inno alla  democrazia e alla liberta' sociale ed intelettuale,anche se la societa' e la burocrazia americana lo bollarono come un discorso di matrice fortemente filocomunista ed antibellica, nonostante lo stesso Chaplin avesse dichiarato apertamente di aver finanziato le truppe angloamericane al fronte durante la grande guerra.Siamo nel 1939, e l'intera Europa e' ormai in balia del terrore instaurato dal regime nazista di Hitler,un umanista e liberale come Chaplin che aveva sempre dissentito apertamente contro ogni forma di totalitarismo e prevaricazione sul prossimo aveva brillantemente deciso di combattere lo spietato dittatore tedesco con la  sola arma che aveva a disposizione e cioe' la risata,nasce cosi' un capolavoro sulla satira contro ogni forma di stupida,meschina e gretta dittatura,"Il grande dittatore" rappresenta l'archetipo di quei film antimilitaristi e antidittatura che verrano prodotti negli anni a venire.Questo sara' il primo film sonoro di Chaplin che nonostante sia stato un autentico genio del muto,riesce col suo grandissimo talento a mettere in scena una gustosa e grottesca caricatura del dittatore del quale era quasi coetaneo e col quale divideva anche una certa somiglianza fisica,si vocifera addirittura che Hitler abbia copiato i suoi famosi baffetti  e che abbia personalmente visto il film due volte.E' irresistibile vedere come Chaplin si beffi di Hitler con una verace imitazione, nel quale il dittatore tedesco viene sbeffeggiato con urla,suoni gutturali e una mimica oratoria da pura impostazione teatrale,con le sue grida Adenoid Hynkel riesce addirittura a piegare i microfoni segno tangibile che il geniale Chaplin aveva voluto lanciare e cioe' che ogni forma di dittatura porta una crudelta' gratuita senza senso e un potere perverso in grado di piegare a se anche gli oggetti.Questo film segna in un certo senso anche il canto del cigno del vagabondo Charlot,infatti Chaplin si sdoppia in due ed interpreta il dittatore Hynkel e un barbiere ebreo che rappresenta in un certo senso un doppio del vagabondo Charlot,cosa alquanto denotabile nei passaggi del film che riportano indietro alle "Slapstick" di inizio carriera di Chaplin,sopratutto quando l'omino ebreo si batte eroicamente contro le camice grigie,a colpi di pennellate in faccia e calci nel sedere,quindi l'infinita lotta del povero o dell'emarginato contro l'autorita' sottolineato da Chaplin in tutte le sue pellicole.Il film oltre ad essere comico e caricaturale vive pero' di una luce propria, di grazia e poesia sopratutto nelle celebri sequenze del taglio della barba sulle note di Brahms, oppure nell'apoteosi geniale della danza col mappamondo sulle note di Wagner,questa scena non e' altro che la metafora di quello che   puo' fare il potere nelle mani di un folle e cioe' letteralmente distruggere il mondo.Uno dei momenti memorabili è l'incontro con la dichiarata caricatura di Mussolini e cioe' Napoloni,i duetti con Hinkel sono irresistibili e rappresentano nuovamente la stupidita' della dittatura e la piccolezza morale di questi "grandi" uomini che letteralmente "giocano" con l'umanita' mandandola al macello,solamente per una pura ed egoistica bramosia di potere.Quindi "Il grande dittatore" deve essere considerato come un film autenticamente geniale,che ha per la prima volta aperto le porte alla satira contro il potere politico nel mondo del cinema,Chaplin si sa che era un grande umanista di eccelse doti artistiche ed intelettuali ed era forse uno dei pochi al mondo in quel frangente, ad avere "il potere" di prendere in giro con la sua' genialita' un uomo folle e malvagio come Hitler.Da menzionare infine l'ottima prova di Paulette Godard (all'epoca compagna di Chaplin) nei panni della ragazza di cui s'innamora il barbiere ebreo,che funziona alla grande nel contesto di una bellissima storia,capace di far ridere,commuovere e riflettere su una catastrofe umana qual'era   il nazismo.Inutile spendere parole sul frangente finale quando Chaplin sveste i panni del dittatore e del barbiere ebreo e mostra se stesso con il suo carisma e il suo pensiero in un discorso memorabile in cui pone l'accento sull'importanza della liberta' di ogni essere umano,e sulla miserabile pochezza di ogni totalitarismo capace di portare solo distruzione e morte,un discorso prettamente attuale a distanza di 70 anni......

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