Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Primo film interamente parlato di Chaplin, è una commedia burlesca di grande efficacia, ma anche una coraggiosa e audacissima denuncia delle atrocità commesse dal nazismo, realizzata quando Hitler era ancora al culmine della sua potenza. Il dittatore nazista si trasforma in Hynkel, grottesco burattino megalomane che si esprime in un linguaggio composto da parole incomprensibili, si abbandona a scenate isteriche e a litigi infantili con il suo collega Napaloni (caricatura di Mussolini). Il sosia del dittatore, invece, è un piccolo barbiere ebreo colto da amnesia dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale, docile e indifeso, che deve subire le angherie degli scherani del dittatore, ma spera in un futuro migliore da passare affianco a una giovane donna del ghetto di cui si è innamorato. La maniera in cui Chaplin alterna i due segmenti narrativi principali mi sembra efficace ai fini della narrazione, anche se forse le sequenze più memorabili sono proprio quelle in cui viene parodiato il dittatore, con un genio della pantomima degno dei suoi migliori film del muto. La comicità e le gag, tuttavia, non occultano la triste realtà del ghetto, le violenze che venivano perpetrate ai danni degli ebrei e le ingiustizie razziali: il film vuole essere un disperato grido di libertà, che esplode in maniera fragorosa nel celebre discorso finale. A mio parere questa sequenza resta necessaria al senso dell'opera ed è eticamente ammirevole; se si giudica il discorso secondo stretti canoni di verosimiglianza interni alla vicenda, è evidente che il piccolo barbiere non avrebbe mai potuto pronunciare parole simili. Tuttavia, viene da chiedersi se la verosimiglianza sia poi così necessaria in un'opera di denuncia come questa. Inoltre, un grande vantaggio di questo film rispetto alle opere precedenti è una messa in scena decisamente più dinamica, con una macchina da presa più mobile che finalmente conquista lo spazio filmico con grande sicurezza da parte del regista. Paulette Goddard è affascinante e tratteggia una delle eroine più interessanti della galleria di personaggi femminili dell'autore.
voto 10/10
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