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Il grande dittatore

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

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La recensione su Il grande dittatore

di bradipo68
10 stelle

Dirò una bestialità ma a mio modesto parere Il Grande Dittatore pur avendo le stimmate del capolavoro rappresenta un film di transizione nella formidabile carriera di Chaplin.Non ha la perfezione formale di  film come Monsieur Verdoux o Tempi Moderni(ultimo dei suoi film  formalmente muti).Chaplin era di fatto uno degli ultimi strenui oppositori al sonoro ma finalmente decise di adattarlo proprio per Il Grande Dittatore.Il suo enorme talento gli permise di utilizzare la nuova tecnica con grande padronanza e creatività ma in certe parti si avverte una sorta di resistenza all'uso del sonoro(vedi le parti in cui è ancora presente Charlot e la sua comicità da film muto)oppure si utilizza la nuova tecnica in modo originale(la parti in cui il dittatore Hynkel declama suoni gutturali che simulano la durezza dell'idioma teutonico).Dalla convivenza di queste due anime del film nasce sicuramente un linguaggio cinematografico nuovo ma probabilmente l'amalgama non è perfetta.In alcuni tratti c'è la sensazione che il film manchi di fluidità anche se ciò non va assolutamente ad inficiare il risultato finale.C'è il prezzo da pagare all'avvento del sonoro ed è la scomparsa definitiva di Charlot,del suo bastone flessibile e della sua bombetta.Il talento comico di Chaplin comunque non viene offuscato da una tecnica che utilizza per la prima volta:ci sono anche lunghe gags dialogate che non sono di qualità difforme da quelle mute.Passando ai contenuti è chiaro che questo film nasce con intenti parodistici ma si trasforma in qualcosa d'altro strada facendo:lo stesso Chaplin affermò che all'inizio della lavorazione del film non era a conoscenza della reale portata della persecuzione ebrea da parte dei nazisti.Se lo avesse saputo non avrebbe calcato così la mano mettendo alla berlina l'asse Hitler/Mussolini ricreando delle figure comiche quasi a loro immagine e somiglianza.Il suo Hynkel/Hitler è la caricatura del potere acefalo,il simbolo della stupidità al potere e il suo Napoloni/Mussolini non gli è da meno.Da antologia il loro confronto nella parte finale del film.L'iconografia evocata è prontamente riconducibile al nazismo,così come la persecuzione ai danni degli ebrei.Chaplin però dimostra lo stesso grande coraggio col discorso che chiude il film in cui espone la sua idea di socialismo gentile i cui contorni si confondono nell'anarchia.Un inno alla pace tra i popoli che sarà fortemente retorico ma si dimostra sempre efficace anche a distanza di tanti anni.Numerose le scene da ricordare:la danza del mappamondo,i duetti Hynkel/Napoloni,la barba fatta a suon di musica e tante tante altre.La comicità di Chaplin si adegua alle nuove tecniche ma soprattutto all'età del maestro che a oltre 50 anni forse non ha più l'aspetto fisico per fare il giovane vagabondo.Il Grande Dittatore nasce come una parodia per denigrare ogni forma di tirannia e cresce come potente apologo alla fratellanza contro tutte le guerre.Messaggio sempre attuale.

Su Charles Chaplin

utilizza il sonoro in modo creativo

Su Charles Chaplin

ottimo come al solito

Su Paulette Goddard

notevole

Su Jack Oakie

ok

Su Reginald Gardiner

non male

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