Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
"Un sentimento sospeso nel tempo".
Nella Spagna del 1939 dilaniata dalla guerra civile, all’interno di un piccolo orfanotrofio sito in una zona desertica e gestito da una coppia di anziani coniugi con alcuni aiutanti, l’eco sinistra di una tragedia consumatasi poco tempo prima porta al precipitare del precario equilibrio instauratosi tra gli abitanti.
Il visionario regista messicano Guglielmo del Toro firma un’opera in bilico tra il racconto dell’orrore con spunti di fantastico e paranormale e il ritratto storico con tanto di denuncia civile. I due intenti s’intrecciano sorprendentemente in maniera abbastanza fluida, sebbene la narrazione non sia priva di momenti un po’ forzati e di altri eccessivamente lenti, ma la recitazione del cast è di buon livello così come lo sono molti dei dialoghi, le idee di regia e gli effetti tecnici, e, pur apparendo quelli visivi piuttosto semplicistici nella fattura, si tratta chiaramente di una cifra stilistica che può o meno essere apprezzata dallo spettatore.
Storia di vendette irrealizzate e di drammi taciuti, di passioni rinnegate e tristi solitudini che coinvolge e inquieta quanto basta per non annoiare troppo, pur non riuscendo a colpire a fondo per tutta la sua durata.
Horror insolito, da guardare soprattutto se piace il genere e non si è in cerca di puro svago.
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